La Corte di Cassazione si esprime sulla vicenda legata alla distruzione dell'atto
Mangiare il verbale dell'assemblea di condominio non serve a sabotare i lavori programmati. Anzi, il condomino 'onnivoro' commette un reato e va incontro ad un procedimento che può arrivare fino in Cassazione. E' il quadro delineato in un articolo del Sole 24 Ore, che ripercorre la vicenda chiusa dalla sentenza 34800 della Corte di Cassazione, che ha confermato la condanna della Corte d'Appello. Protagonista dell'episodio è stato un residente di un condominio del Torrino, a Roma Sud. Dopo l'approvazione di una mozione in assemblea, con il via libera ai lavori nello stabile, ha distrutto il verbale ingoiandolo in una seduta dai toni accesi. Per la Corte di Cassazione, scrive il Sole 24 Ore, il condomino ha "costretto i partecipanti dell’assemblea condominiale a tollerare quantomeno la sospensione dei lavori, e a chiamare la polizia e poi redigere nuovamente il verbale strappato". Il conto per l'insolito pasto, in totale, ammonta a 8500 euro.