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Manovra, Confesercenti: "Web Green Tax? Sì ma Black Friday si 'mangia' il Natale online"

19 novembre 2022 | 20.14
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"2 mld di regali saranno comprati sul web. Serve piuttosto stop a promozioni selvagge sulle piattaforme. E per Netcomm, l'associazione dell'ecommerce in Italia, rappresenta "un freno alla competitività"

Manovra, Confesercenti:

La Web Green tax che il governo vorrebbe introdurre nella legge di bilancio, come tassa a carico delle società di distribuzione che usano mezzi inquinanti per portare nelle case i prodotti acquistati sulle piattaforme online, accoglie una tiepida accoglienza da parte dei commercianti e la netta contrarietà delle società di e-commerce italiane. E il dibattito si accende nel valutare i pro e i contro della misura. La Confesercenti, interpellata dall'Adnkronos, se da una parte si mostra a favore auspica "che non si riveli, alla fine, una misura controproducente, che crea oneri aggiuntivi sulle piccole imprese di trasporto italiane o addirittura per i piccoli esercenti di vicinato che fanno micro consegne" afferma il segretario generale di Confesercenti Mauro Bussoni. E aggiunge: "meglio sarebbe puntare a un riequilibrio strutturale della tassazione, per far pagare lo stesso a negozi fisici e online ma anche mettere delle regole per porre fine al far west delle promozioni via web. Tra prime days, Black Friday e quant’altro le piattaforme online puntano ad anticipare gli acquisti di Natale e a ‘mangiarsi’ quote di mercato, soffiandole alla rete fisica. Secondo le nostre stime, solo questo black Friday verranno comprati online circa 2 miliardi di euro di regali".

Di tutt'altro avviso Netcomm, l’associazione di riferimento del settore e-commerce in Italia. "La presunta 'Amazon Tax' sulla rete distributiva dell’eCommerce proposta dal Governo all’interno della nuova legge di Bilancio - sottolinea Roberto Liscia, presidente di Netcomm - non tiene conto del reale impatto economico e ambientale di questo settore sull’intera economia del nostro Paese". "Porre un freno a un settore strategico come quello del digitale, che già sta subendo un rallentamento a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi tecnologici e di gestione dell’intera rete, - rimarca Liscia - significherebbe minare la competitività dell’Italia sul piano internazionale. E a farne le spese sono in primis le piccole e medie imprese, che hanno trovato nel digitale, in questi ultimi anni, una risorsa strategica per lo sviluppo del loro export, raggiungendo consumatori in tutto il mondo grazie all’eCommerce".

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