Non entrerà nel ddl bilancio, è stato dichiarato inammissibile per materia. Fuori dalla manovra anche su Anac, Agcom e Garante privacy
Il decreto legge Alitalia non entrerà nel ddl bilancio. L'emendamento presentato in commissione Bilancio al Senato, che avrebbe trasferito le norme che consentono l'erogazione del prestito ponte è stato dichiarato inammissibile per materia. Il dl approvato all'inizio di dicembre dal Cdm, di conseguenza, dovrebbe seguire il normale iter di approvazione. Nella manovra non entreranno nemmeno le norme sull'Autorità nazionale anti corruzione, sull'Autorità garante per le comunicazione e Garante della privacy. L'emendamento dei relatori al ddl bilancio che contiene le modifiche relative alle Authority, presentato in commissione Bilancio al Senato, è stato infatti anch'esso dichiarato inammissibile per materia.
"Non andremo a ratificare un decreto in bianco, di un solo articolo, che non indica un piano industriale, non stabilisce il perimetro delle attività che andrà a svolgere il commissario, che non dà nessuna risposta ai lavoratori né indicazioni sul futuro della compagnia di bandiera". Ad affermarlo è il deputato e responsabile nazionale Infrastrutture della Lega Edoardo Rixi durante la discussione delle pregiudiziali del Dl su Alitalia alla Camera.
"Un decreto portato in aula nel corso della discussione di una Manovra finanziaria con la motivazione dell’urgenza: perché, se c’è l’urgenza, allora analogo provvedimento è stato per due volte stralciato dal Dl fiscale e nella commissione Bilancio al Senato? Il governo ha dimostrato di avere le idee molto confuse su una partita strategica per il Paese. Quel che è certo è che le tanto sbandierate cordate oggi si sono volatilizzate o probabilmente non c’erano come non c’è ancora oggi un piano industriale", sottolinea Rixi.