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Manuel migliora

11 febbraio 2019 | 15.29
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(FOTOGRAMMA)
(FOTOGRAMMA)

"Grazie a tutti per l'interesse dimostrato in questi giorni. Le condizioni di Manuel sono in continuo miglioramento, anche se la prognosi resta ancora riservata". Lo scrivono i genitori di Manuel Bortuzzo, Franco Bortuzzo e Rossella Corona Bortuzzo, in un post pubblicato sulla pagina Facebook 'TutticonManuel'. "E' felicissimo - aggiungono - e sorpreso dell’affetto che lo circonda".

E poi aggiungono: "Manuel non è uno scoop, non è trofeo da esibire, né un selfie da pubblicare sulle pagine di un giornale. È un giovane che sta lottando con tutte le sue forze per riprendersi la sua vita. Chiediamo il dovuto rispetto, come stanno tenendo tutti gli altri giornalisti cui abbiamo riferito successivamente delle condizioni di Manuel portando loro i suoi saluti e delle dichiarazioni rilasciate con trasparenza con finalità di pubblicazione" scrivono i genitori di Manuel sul social.

"Purtroppo, in un momento di nostra assenza, senza alcuna autorizzazione da parte nostra o dell'ospedale, Manuel si è trovato in stanza una signora (accompagnata fino al suo ingresso da un uomo della scorta) - denunciano i genitori -, con cui si è intrattenuto a parlare pensando che fosse una scrittrice in visita e non che avrebbe pubblicato su un quotidiano un articolo sulla sua vicenda, né tanto meno il selfie poi scattato. L'autorizzazione all'ingresso in stanza da parte di un'infermiera sarebbe stata data alla signora Federica Angeli del quotidiano 'La Repubblica' qualificatasi come amica di Manuel. Io, Rossella Corona Bortuzzo, sono entrata successivamente in stanza, quasi al termine della chiacchierata. Ho chiesto alla signora chi fosse e si è qualificata dell'antimafia". Manuel "è sorpreso dell'affetto che lo circonda e che fino a ieri è stato manifestato con correttezza e rispetto", scrivono ancora i genitori, chiedendo "rispetto" per il figlio.

LA REPLICA -
"Sono stupefatta e allibita dalle considerazioni dei familiari di Manuel contenute nel post pubblicato sulla pagina di Manuel e dalle altre contenute nel messaggio precedente su quella pagina. Hanno dato la stura ai peggiori insulti verso una giornalista che come tale ha in maniera del tutto trasparente dichiarato le proprie generalità e il proprio intento di raccogliere la storia di Manuel dalla sua voce" scrive in un post Federica Angeli, rispondendo alle affermazioni della famiglia di Manuel. Sottolineando che "le speculazioni non mi appartengono", la giornalista afferma che "senza alcun risentimento nei confronti dei coniugi Bortuzzo" si dice pronta a tutelarsi "pubblicamente da ingiurie, offese e ricostruzioni completamente lesive della mia dignità umana e professionale".

"Un mio gesto che era insieme un omaggio e un modo per far conoscere a Manuel quello che è stato fatto in quel territorio che lo ha visto incolpevole protagonista di una violenza inaudita - osserva - viene strumentalizzato per appagare il risentimento di persone che perseguono altri fini (e che querelerò in giornata, non appena gli impegni lavorativi me lo consentiranno)".

"Ho dovuto fronteggiare l'arroganza di chi pretendeva, senza titolo, il rilascio di un'autorizzazione per concedermi la possibilità di incontrare Manuel spacciandosi come 'colui che gestisce i rapporti con la stampa per Manuel' il cui nome è citato nelle due interviste rilasciate ad altri giornali, e non nel mio racconto", prosegue Angeli.

"E invece è andata esattamente come ho scritto in questo articolo: ho pregato un'infermiera di consegnare il mio libro a Manuel dichiarando di essere Federica Angeli di 'Repubblica' e lui ha chiesto di incontrarmi, conoscendo la mia storia per il tramite della sua ragazza. Punto - aggiunge -. Il resto potete leggerlo nel resoconto che ho scritto per 'Repubblica'. Le speculazioni non mi appartengono. Senza alcun risentimento nei confronti dei coniugi Bortuzzo, comprendendo l'emotività del momento, sento però la necessità di tutelarmi pubblicamente da ingiurie, offese e ricostruzioni completamente lesive della mia dignità umana e professionale".

"Non intendo più rispondere da questo momento in poi a post pubblici nel pieno e unico rispetto per un giovane che potrebbe essere mio figlio - aggiunge -. Fosse anche lui stesso a ribadire la versione data da genitori e dal suo 'addetto stampa'. Le prove che ho di come è andata questa storia le porterò nelle sedi opportune. La verità vince sempre. Su tutto. Anche questa volta sarà così. Forza Manuel e abbasso la mafia".

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