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Maradona: "Squalifica Messi esagerata, ne parlerò con Infantino"

30 marzo 2017 | 15.09
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Diego Armando Maradona - Afp
Diego Armando Maradona - Afp

L'ex capitano ed ex allenatore dell'Argentina, Diego Armando Maradona, cambia idea e si schiera dalla parte del connazionale Leo Messi definendo "esagerata" la sanzione di quattro partite di squalifica applicata dalla Fifa all'asso argentino, per aver insultato un assistente dell'arbitro dopo la partita tra l'Albiceleste e il Cile nelle qualificazioni sudamericane ai Mondiali di Russia 2018. "La sanzione a Leo Messi è esagerata e non dice nulla. Ne parlerò con (il presidente della Fifa, Gianni) Infantino perché è una punizione terribile", ha detto Maradona, che da febbraio è ambasciatore della Fifa, a Radio Rivadavia di Buenos Aires.

Inoltre, Maradona ha paragonato gli insulti di Messi all'assistente arbitrale brasiliano Emerson Augusto do Carvalho al colpo dell'ex capitano della nazionale francese e attuale allenatore del Real Madrid, Zinedine Zidane, al difensore italiano Marco Materazzi nella finale della Coppa del Mondo 2006. "Credo che gli insulti di Messi siano arrivati di riflesso. Io li paragono alla testata di Zidane a Materazzi", ha detto.

Senza Messi la nazionale argentina è stata sconfitta 2-0 martedì a La Paz dalla Bolivia, ed ora si trova al quinto posto nelle qualifiche del Mondiale 2018. Messi non potrà giocare le prossime tre partite dell'Argentina contro l'Uruguay a Montevideo, e contro il Venezuela e il Perù, in casa. Maradona ha anche riconosciuto che, senza l'attaccante del Barcellona, la qualificazione dell'albiceleste a Mondiali di Russia 2018 "si complica". "Messi è fondamentale. Come se si toglie Cristiano Ronaldo al Portogallo. E' una squadra battibile", ha analizzato.

Inoltre, l'ex capitano dell'Argentina campione dal Mondo in Messico '86 ha detto che l'allenatore Edgardo Bauza "deve restare in sella" e rimanere in carica, nonostante le ipotesi circa un suo possibile esonero. "A che serve esonerare ora il dt? L'Argentina è un ferro caldo. Oggi è Bauza il tecnico e deve restare. Bisogna continuare, non ho alcun dubbio", ha detto Maradona, secondo il quale l'Argentina, "deve difendere un prestigio che c'è si da quando (Cesar Luis) Menotti" era l'allenatore, tra il 1974 ed il 1982, un periodo in cui ha vinto il Mondiale 78'.

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