L'attore annuncia una citazione in giudizio per danni, in relazione al taglio del suo ruolo nella fiction 'Una buona stagione', assistito dall'ex magistrato Antonio Ingroia che dice: "La Rai e la casa di produzione hanno violato un diritto sacrosanto come quello dell'elettorato passivo"
L'attore Ivano Marescotti, assistito dall'ex magistrato Antonio Ingroia nella sua veste di avvocato, nei prossimi notificherà alla Rai e alla casa di produzione della fiction 'Una buona stagione' "una citazione in giudizio per danni per la censura subita durante la scorsa campagna elettorale per le elezioni europee" in cui Marescotti era candidato nelle liste dell'Altra Europa con Tsipras.
"Hanno scoperto dopo le prime tre puntate che ero candidato alle Europee quando la cosa era nota da tempo -ha detto l'attore annunciando l'iniziativa oggi a Roma nella sede della Slc Cgi- Volevano farmi firmare una liberatoria per tagliare nelle successive tre puntate tutte le scene che avevo interpretato per motivi di par condicio. Non è un problema solo mio - ha detto ancora Marescotti - ma di tutti coloro a cui viene calpestata la dignità del lavoro. Vincere o perdere mi interessa relativamente, mi interessa il riconoscimento di un diritto".
"Da avvocato ho accolto con entusiasmo l'appello di Ivano -ha affermato Ingroia- in Italia esistono tanti sistemi di potere che tolgono il diritto a tanti cittadini italiani. C'è la mafia, che ho combattuto e continuo a combattere, ma anche tanti altri. La Rai e la casa di produzione hanno violato un diritto sacrosanto come quello dell'elettorato passivo. Oggi c'è un partito unico e chi è fuori da quello deve essere segato con tutti gli strumenti possibili. Il nostro -conclude Ingroia- non è un paese libero. In un paese libero non ci sarebbe stato bisogno di ricorrere alla magistratura".
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