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Maria Paola, il dolore del compagno: "Ho perso l'amore più grande"

14 settembre 2020 | 10.28
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Sui social lo sfogo del fidanzato trans della 20enne morta dopo essere stata speronata dal fratello: "Perché Dio non ha chiamato me?". Arcigay Napoli all'Adnkronos: "Ciro già minacciato da famiglia Maria Paola". Il fratello si dichiara innocente e nega lo speronamento: "Volevo parlarle"

Maria Paola, il dolore del compagno:

"Non posso accettarlo, perché Dio non ha chiamato me? Perché proprio a te amore mio... non riesco più a immaginare la mia vita senza te". Questo lo sfogo di Ciro Migliore, compagno di Maria Paola Gaglione, la 20enne morta nella notte tra venerdì e sabato dopo essere stata speronata, a bordo del suo scooter, dal fratello Michele che non sopportava la relazione con un uomo trans.

Ciro, come Maria Paola originario del Parco Verde di Caivano (Napoli), era con lei su quello scooter e nella caduta si è ferito al braccio. Ricoverato nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, il paese nel quale insieme a Maria Paola avevano deciso di andare a vivere lontani da chi quella relazione non riusciva proprio ad accettarla, Ciro ha affidato al suo profilo Instagram tutta la sua rabbia e la tristezza per aver perso la sua compagna.

Il fratello di Maria Paola si dichiara innocente: "Non l'ho speronata, volevo parlarle"

Arcigay Napoli: "Ciro già minacciato da famiglia Maria Paola"

"Oggi sono esattamente 3 anni di noi, a prenderci e lasciarci in continuazione, avevo la mia vita come tu avevi la tua ma non abbiamo mai smesso di amarci, e dopo 3 anni ti stavo vivendo, ma la vita mi ha tolto l'amore mio più grande", scrive Ciro accompagnando il post con un selfie scattato in compagnia di Maria Paola. "Non posso accettarlo ancora, non ci riesco - aggiunge - mi mancano le tue carezze, mi manca quando mi svegliavi la mattina a darmi fastidio, mi manca tutto di te, non ho mai smesso di amarti dal primo giorno che ti ho vista. Ti amerò sempre piccola mia".

E' intanto in programma questa mattina, davanti al giudice Fortuna Basile del Tribunale di Nola (Napoli), l'udienza di convalida del fermo di Michele. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, che hanno indagato sull'accaduto coordinati dalla Procura di Nola, la caduta sarebbe stata causata dai calci inferti dallo stesso Michele Gaglione, che stava inseguendo la coppia in quanto contrario alla loro relazione.

La caduta è stata fatale per la sorella Maria Paola, mentre Ciro è rimasto ferito al braccio ed è ricoverato nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, paese della provincia di Napoli nel quale lui e Maria Paola avevano deciso di andare a vivere insieme, lontani dal Parco Verde di Caivano del quale erano originari e dove la loro relazione era malvista. Michele Gaglione, difeso dall'avvocato Domenico Paolella, deve rispondere di omicidio preterintenzionale, violenza privata e lesioni personali.

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