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Marocchinate, Anmv: "In 5 mesi archiviata denuncia su violenze truppe coloniali francesi, esterrefatti"

23 luglio 2021 | 11.58
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Emiliano Ciotti: "Noi non ci fermiamo e con la nostra Commissione Legale stiamo valutando di andare davanti alla Corte europea dei diritti dell'Uomo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

È stata archiviata dal gip presso il Tribunale Militare di Roma, dopo cinque mesi di indagini, la denuncia presentata dall’Associazione Nazionale delle Vittime delle marocchinate in merito agli omicidi e alle violenze compiuti nel 1943-1944 dalle truppe coloniali inquadrate nell’Esercito Francese. La notizia viene resa nota dal presidente nazionale dell’Anvm, Emiliano Ciotti, che nei giorni scorsi è entrato in possesso del decreto di archiviazione tramite il legale dell’associazione. Il procedimento penale era contro “ignoti militari” per il reato di “concorso in violenza con omicidio contro privati nemici e saccheggio pluriaggravati e continuati”.

I fatti, si legge nel documento della Procura Militare, furono commessi “in danno della popolazione civile italiana tra il 1943 e il 1944 nelle campagne della provincia di Latina e Frosinone” e consistevano “nell’uccisione di numerose persone civili non belligeranti (fra cui donne, giovani e anziani di vario sesso ed età) nonché numerosissime violenze sessuali consumate sempre nei confronti della popolazione civile locale, in specie ma non esclusivamente di sesso femminile; nel saccheggio di alcune case di privati cittadini italiani non belligeranti, al di fuori e senza necessità delle operazioni militari”.

“Siamo rimasti interdetti – dichiara Emiliano Ciotti – poiché in passato, per reati simili compiuti da militari di un’altra nazione belligerante, sono state cercate tutte le vie possibili, diplomatiche e giudiziarie. Le indagini hanno coinvolto anche la polizia di quello Stato, sono stati inquisiti e processati ex-militari ultranovantenni e il rilievo mediatico è stato notevole. Nel caso della nostra denuncia – prosegue Ciotti – si è giunti all’archiviazione dopo appena cinque mesi di indagini effettuate dalla sezione Crimini di Guerra della Polizia Giudiziaria Militare. Un epilogo che non ci aspettavamo. L’unica speranza è che il pm nella sua richiesta di archiviazione scrive che 'le indagini potranno eventualmente essere riaperte in seguito, qualora dovessero emergere nuovi e utili elementi probatori'”.

"Siamo esterrefatti" ma "noi non ci fermiamo e con la nostra Commissione Legale stiamo valutando di andare davanti alla Corte europea dei diritti dell'Uomo" dice Ciotti all'Adnkronos. "Siamo esterrefatti - spiega - Dopo una denuncia così importante, di un crimine di guerra, le indagini sono state chiuse in 4-5 mesi senza che la procura si sia mossa per chiedere informazioni alla Francia e proseguire le indagini oltre il territorio italiano".

"Tutto ciò ci lascia perplessi: per altri crimini di altre nazioni i criminali sono stati perseguitati fino a 100 anni, questi sono considerati 'crimini di serie B' e non c'è la volontà politico-militare di andare a fondo - conclude - Ma noi non ci fermiamo e con la nostra Commissione Legale stiamo valutando di andare davanti alla Corte europea dei diritti dell'Uomo".

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