Ciotti: "Documento sconvolgente nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma, la magistratura apra un'indagine"
L’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate porta alla luce un nuovo episodio di violenza ai danni delle donne italiane, avvenuto a Cassino nel 1944 e chiede l’intervento della magistratura per perseguire i colpevoli ancora in vita. “Nella zona di Cassino non ci furono solo gesta eroiche legate alle famose battaglie - dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale dell’ANVM - abbiamo accertato che le truppe coloniali francesi si macchiarono di quattro stupri e in un caso la donna, dopo essere stata violentata, venne arsa viva dai suoi aguzzini”.
I ricercatori storici del sodalizio hanno rinvenuto nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma la lettera di un patronato, indirizzata all’Ambasciata Francese di Roma e al ministero degli Affari Esteri italiano. Nel documento si sollecita la concessione di un indennizzo a favore della figlia di tale Carmela V., fu Antonio, “violentata e arsa viva dalle truppe marocchine di stanza a Monte Caira (Cassino)".
“È un documento sconvolgente - prosegue Ciotti - che attesta una violenza terribile ai danni di una donna italiana, prima violentata e poi data alle fiamme. Durante le nostre ricerche abbiamo accertato numerosi casi di stupro, soprattutto in Sicilia, Campania, Lazio e Toscana, ma questo è il caso più aberrante".
"Credo che la magistratura debba avviare un’indagine - conclude Ciotti - gli autori potrebbero essere ancora in vita e vanno perseguiti dalla legge italiana. Serve la collaborazione delle autorità francesi, affinché aprano i loro archivi, se non agli studiosi italiani almeno alla magistratura".