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Maroni: "Battisti? Di certo sotto controllo 007, ma non era eversore"

24 novembre 2020 | 16.09
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Lucio Battisti controllato dai servizi? "Non solo possibile, ma direi certo. Ma sono altrettanto certo che quel genio che era Battisti, non si sarebbe fatto mai coinvolgere in cose eversive" che potevano "mettere a rischio la democrazia". Roberto Maroni, ex ministro dell'Interno, commenta così con l'AdnKronos l'informativa dei servizi segreti degli anni '70, che rivela come i nostri 007 tenevano d'occhio l'autore del 'mio canto libero', sospettato di essere uno dei finanziatori del 'Comitato tricolore', di Mario Tedeschi, senatore del Msi e direttore del settimanale 'Il Borghese'.

"Un grande artista non corre il rischio di rovinarsi, se l'ha fatto, se ha finanziato il gruppo di Tedeschi era convinto che fosse una cosa giusta e legittima, non certo pericolosa", sottolinea l'ex segretario della Lega, grande appassionato di musica e membro della band 'Distretto 51', nella quale suona l'organo hammond.

Maroni torna ai tempi in cui era ministro al Viminale: "Per Battisti non direi che si siano mossi i servizi deviati - sottolinea - in quegli anni si facevano dossier su tutti, li facevano i servizi 'regolari'. Quando nel '94 ho aperto quei faldoni c'era di tutto, tanti nomi anche di personaggi noti". Tornando alle rivelazioni su Battisti, Maroni conclude: "In ogni caso, per quanto mi riguarda, a Battisti, genio assoluto della musica italiana, poteva essere concesso tutto". "Io - conclude ridendo Maroni - da ministro non l'avrei certo fatto 'controllare', avrei detto: 'lui può fare ciò che vuole'".

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