Maroni chiama, Martina risponde. E mette la parola fine alle polemiche delle ultime settimane intorno al possibile ingresso del governo in Arexpo, la società proprietaria dei terreni che hanno ospitato l'esposizione universale per poter partecipare alla gestione del post-Expo.
"Il decreto che stanzia le risorse per il post Expo è stato già trasmesso ai tecnici della Regione Lombardia, così come alle altre istituzioni locali", assicura il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
E, rispondendo all'aut aut di Maroni che questa mattina aveva ribadito l'intenzione di escludere il governo dalla partita se non si fosse espresso entro oggi, sottolinea: "Come si vede ancora una volta non c'è bisogno di inutili polemiche".
E in effetti nelle ultime settimane il governatore lombardo aveva sollecitato più volte, in forma più o meno diretta, la necessità di conoscere le intenzioni di Palazzo Chigi prima dell'avvio dell'assemblea dei soci, prevista per oggi. L'idea era quella di conoscere in anticipo il testo del decreto per poter già presentare ai soci le possibili misure da adottare per far fronte alla crisi di liquidità dell'azienda, oltre che gli assetti della nuova governance.
Da parte sua, il governo aveva già stanziato i primi 150 milioni di euro, lo scorso venerdì 13 novembre, accompagnati, però, dalla clausola che il governo avesse un ruolo attivo nel progetto del polo di ricerca: "Non sono soldi regalati alla Regione Lombardia o al Comune", aveva sottolineato il premier Matteo Renzi, ma "a condizione che stia in piedi il progetto del governo" per la realizzazione del parco scientifico coordinato dall’Istituto italiano tecnologico (Iit) di Genova.
