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Appalti: Martini (Cgil), proposta legge per dire no a economia illegale

05 marzo 2015 | 15.57
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Il segretario nazionale del sindacato, entro il 30 aprile 250mila firme a sostegno.

Franco Martini, segretario nazionale Cgil
Franco Martini, segretario nazionale Cgil

"Noi con la proposta di legge di iniziativa popolare chiediamo il ripristino della responsabilità solidale che nel sistema degli appalti significa individuare un punto, un soggetto che si assuma la responsabilità di fatto del trattamento economico e delle condizioni di chi lavora. Gli interventi legislativi degli ultimi anni hanno sostanzialmente indebolito e vanificato quella che è stata una conquista, e hanno agevolato l'economia illegale". Così Franco Martini, segretario nazionale della Cgil, con Labitalia, a margine del convegno #Giùlemanidaicantieri promosso da Fillea e Cgil a Roma, spiega l'importanza della proposta di legge di iniziativa popolare sugli appalti lanciata dal sindacato.

Martini ricorda che "gli appalti rappresentano il 15% del mercato del prodotto interno lordo e i cattivi appalti sottraggono all'economia molte risorse".

"Si stima che l'economia illegale -spiega- ammonta a circa 70 miliardi e quindi è chiaro che quando noi ci battiamo per la trasparenza e la regolarità degli appalti puntiamo a due obiettivi: a uno sviluppo qualificato dell'economia che ha bisogno di tornare a crescere e al tempo stesso puntiamo alla trasparenza e quindi al recupero di importanti risorse per lo sviluppo e la ripresa".

Per Martini "in tutto questo il tema del lavoro è centrale". "Vorrei ricordare -osserva- che il Jobs act di fatto annulla la clausola sociale. Noi sappiamo infatti che nei cambi di appalto l'impresa subentrante ha l'impegno di riprendersi tutti i dipendenti alle condizioni precedenti. Invece, con il contratto a tutele crescenti il rischio è che a ogni cambio di appalto inizia una 'nuova' storia e un nuovo percorso professionale dei dipendenti, annullando tutto il pregresso".

"Questo è molto grave ed è un obiettivo della nostra mobilitazione: entro il 30 aprile -conclude Martini- contiamo di raccogliere 250mila firme che sosterranno la proposta di legge di iniziativa popolare".

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