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Mascherine, via all'aperto entro l'estate? Cosa dicono gli esperti

11 maggio 2021 | 11.32
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Per il sottosegretario Sileri con 30 milioni di vaccinati contro il covid potrebbero cambiare le regole. Andreoni: "Azzardato toglierle a giugno, è troppo presto"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Con 30 milioni di vaccinati contro il covid potrebbero cambiare le regole per quanto riguarda l'uso delle mascherine, almeno all'aperto, secondo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. "Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione: allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio", ha affermato.

Ma per quanto riguarda l'uso delle mascherine - dove continuare a usarle e fino a quando - è un argomento controverso.

"Stiamo correndo un po' troppo, è azzardato pensare di poter togliere le mascherine a giugno e ipotizzarlo con 30 milioni di vaccinati. Potremmo farlo con il 70-75% degli italiani immunizzati. Siamo ancora in un periodo in cui il virus circola e anche all'aperto dobbiamo stare attenti, sappiamo che ci sono meno rischi, ma visto come sta calando l'attenzione non è dare un segnale di liberi tutti", ha detto all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. "Non dobbiamo permettere al virus di circolare - rimarca Andreoni - Anche sulla possibilità di potersi abbracciare, come annunciato in altri Paesi, aspetterei ancora di avere più italiani vaccinati".

Via le mascherine all’aperto con 30 milioni di vaccinati. "Concordo con il sottosegretario alla Salute Sileri sulla necessità di fare riaperture progressive. Probabilmente le riaperture ci porteranno ad un incremento dei casi nei giovani, ma senza grossi guai. Siamo come nelle pay-tv, stiamo guardando un film dall’inizio, ma se cambiamo canale vediamo lo stesso film che va a finire", ha sottolineato il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta" su Radio Cusano Campus invitando alla cautela. "Credo che nell’arco di due mesi succederà anche in Italia - ha poi affermato Pregliasco - se avremo sempre più dosi di vaccino disponibili. La singola dose già dopo 14 giorni dà una buona copertura in termini di protezione, la seconda dose serve a rinforzare la protezione".

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