La conferma del governo. Nel mirino dei jihadisti il clan degli Albunimr. In un pozzo sono stati trovati i cadaveri di 50 donne e bambini
Sono ormai almeno 322 i membri di una tribù sunnita filogovernativa uccisi nella provincia di Anbar, nell'Iraq occidentale, dai combattenti dello 'Stato islamico' (Is o Isil). Per la prima volta, dopo giorni di notizie sull'uccisione di membri della tribù Albunimr, in un comunicato il governo conferma il massacro. Tra le vittime ci sono anche donne e bambini.
Secondo il ministero iracheno per i Diritti umani, "sono 322 le persone della tribù Albunimr uccise dall'Isil. In un pozzo sono stati trovati i cadaveri di 50 donne e bambini". Altre 65 persone, stando al ministero, sono in ostaggio dei combattenti del gruppo attivo in Siria e Iraq.
Nel comunicato il ministero sottolinea come i miliziani dell'Is trattengano gli ostaggi come "prigionieri di guerra" e accusa i combattenti del gruppo guidato da Abu Bakr al-Baghdadi di essersi impossessati dei "beni e del bestiame" delle famiglie della tribù.
"Il governo ci ha abbandonato e ci ha regalato all'Is - ha detto alla Bbc un leader della tribù, Naeem Al Gaoud - Molte volte abbiamo chiesto armi e sono arrivate solo promesse".
Un appello arriva poi da un funzionario della commissione Sicurezza della provincia dell'Iraq occidentale, Suhaib al-Rawi per il quale "servono con urgenza" aiuti militari, armi ed equipaggiamenti, per le tribù della provincia irachena di Anbar".