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Materie prime, Urso: "Ue ci indichi percorso per raggiungere obiettivi"

24 maggio 2023 | 17.27
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Così il il ministro delle Imprese e del Made in Italy in occasione del convegno Iren e Ambrosetti sulle materie prime critiche

(Fotogramma)
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"Noi assolutamente condividiamo che bisogna raggiungere al più presto l’autonomia strategica dell’Europa sulle materie prime critiche per non passare dalla subordinazione pagata a carissimo prezzo dell’energia fossile russa a una peggiore più grave subordinazione alla Cina sulle materie prime che servono alla transizione ecologica digitale". Lo sottolinea il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione del convegno Iren e Ambrosetti sulle materie prime critiche.

"L’Europa ci dice che dobbiamo farlo in fretta, ci pone obiettivi ambiziosi, quello del 10% di estrazione di materie prime critiche da qui al 2030 - continua Urso- cioè nei prossimi sette anni del 40% di lavorazione e 15% di riciclo in appena sette anni partendo praticamente da zero. Sul riciclo l’Italia invece sa fare meglio anche di altri paesi europei".

"Abbiamo già preparato il paese con l’aggiornato delle mappe di dove operavamo fino a trent’anni fa. Oggi - spiega Urso- queste miniere sono in gran parte in aria protette. L’Europa ci dica con chiarezza come dobbiamo raggiungere questo obiettivo e ci ponga nelle condizioni di farlo, così per quanto riguarda la semplificazione delle procedure per rilasciare le autorizzazioni, che la Cina fa in tre mesi e l’Europa in quasi 10 anni". Inoltre, prosegue, "servono risorse finanziarie ed esigiamo un fondo sovrano europeo che supporti le imprese europee nel raggiungimento di questi obiettivi strategici". “Ci vuole chiarezza, trasparenza e responsabilità nei confronti dei cittadini”, conclude Urso.

"L’Europa ci dice che bisogna raggiungere al più presto l’autonomia strategica sulle materie prime critiche per non passare dalla subordinazione dall’energia fossile russa ad una peggiore subordinazione sulle materie prime cinesi che servono per la transizione ecologica digitale. Abbiamo preparato il Paese e abbiamo aggiornato le mappe dei giacimenti che esistevano e dalla quale estraevamo alcuni di questi materiali. Ci accorgiamo ora che questi sono in gran parte in aree protette". "Chiediamo che l’Europa ci dica con chiarezza come dobbiamo raggiungere gli obiettivi da lei prefissati, ponendoci nelle condizioni di farlo", sottolinea.

“Esigiamo un fondo sovrano europeo che supporti le imprese nel raggiungimento degli obiettivi strategici europei sia per l’approvvigionamento dei giacimenti di altri continenti sia per quanto riguarda l’estrazione e la lavorazione delle materie prime critiche – ha continuato il titolare del Mimit -. Inoltre, l’Europa ci deve dire come superare quelle normative precedenti che ci impedirebbero di raggiungere gli obiettivi. Serve chiarezza, trasparenza e responsabilità per parlare ai nostri cittadini”.

“Noi condividiamo il progetto di Iren e lo vogliamo incentivare per realizzare un’economia circolare sulle materie prime critiche – ha sottolineato Urso -. In questo modo l’Italia può assumere la leadership in Europa anche riguardo queste. Noi siamo il paese del saper fare”.

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