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Matilde Gioli: ''Io 'eroina del '900' nella nuova fiction di Rai1''

27 gennaio 2023 | 15.32
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L'attrice sarà Fernanda Wittgens - Ammirati (Rai Fiction): ''Fernanda' è simbolo scelto da servizio pubblico per ricordare il Giorno della Memoria''

Matilde Gioli: ''Io 'eroina del '900' nella nuova fiction di Rai1''

''Fernanda è il simbolo scelto dalla Rai per ricordare il Giorno della Memoria''. E' quanto sottolinea la direttrice Maria Pia Ammirati presentando 'Fernanda', la nuova fiction in onda su Rai1 il 31 gennaio che racconta la storia di Fernanda Wittgens, la prima direttrice della Pinacoteca di Brera, tra le prime donne in Italia e in Europa a ricoprire un ruolo così prestigioso. ''Una eroina di altri tempi - ha aggiunto la Ammirati - una grande donna che ha pensato di salvare un mondo che era nella catastrofe e nel buio''. Ad interpretare il ruolo di Fernanda è Matilde Gioli, per la prima volta nei panni di una donna realmente esistita, come spiega lei stessa nel corso della conferenza stampa di presentazione della fiction nella sede Rai di viale Mazzini: ''Per la prima volta ho interpretato un personaggio realmente esistito. La mia gioia più grande è quella di veicolare la storia di una eroina del '900. Fernanda è cresciuta negli anni ’20 con una passione per lo studio dell’arte - racconta la Gioli - nonostante non fosse incentivata dalla società dell’epoca. Ha proseguito con dedizione e si è ritrovata a difendere con il proprio corpo la Pinacoteca. Durante le leggi razziali decide di salvare famiglie di ebrei, rischiando la sua vita e quella dei suoi famigliari''.

'Fernanda' diretta da Maurizio Zaccaro, in onda in prima serata su Rai 1 il 31 gennaio, racconta la storia di Fernanda Wittgens, ricordata come la prima direttrice della Pinacoteca di Brera. Fin da bambina trascorreva le domeniche visitando i musei nella Milano di inizio Novecento in compagnia del padre Adolfo. Il coronamento del suo sogno è reso possibile dall’incontro nel 1928 con Ettore Modigliani, storico direttore della Pinacoteca di Brera. Un incontro che cambia la vita di Fernanda, assunta come 'operaia avventizia'. La giovane donna dimostra di saper e voler fare molto di più di quel che le spetterebbe e quando Ettore Modigliani viene sollevato da ogni incarico in quanto antifascista, lei prende il suo posto, diventando la prima donna a ricoprire un ruolo così importante nella Pinacoteca. Pochi anni dopo l’Italia entra in guerra e salvaguardare le opere della galleria dai bombardamenti diventa un imperativo: nel giugno del 1940, Fernanda partecipa al primo trasferimento di alcune delle opere ospitate in Pinacoteca. E non solo le opere troveranno una via di fuga: Fernanda si impegna in qualcosa di ancora più rischioso. All’oscuro anche della sua famiglia, contribuisce a far espatriare in Svizzera centinaia di ebrei destinati al campo di concentramento. Ma è proprio da un giovane collaborazionista che viene tradita e arrestata insieme alle sue amiche e collaboratrici. Fernanda viene condannata a quattro anni di carcere, poi ridotto a uno, ma la guerra è agli sgoccioli.

''Esistono fra le pieghe della nostra storia eventi nascosti che per il loro straordinario impatto umano muovono ancora grandi emozioni - spiega il regista - Appunto per questo il primo fra i motivi che deve rendere credibile non solo l’interpretazione della nostra protagonista ma anche quella di tutti i personaggi che man mano interagiscono con lei, non è solo la ricchezza di informazioni e aneddoti ma soprattutto l’autenticità della messa in scena sostenuta anche da pregevoli immagini di repertorio per raccontare la nostra memoria altrimenti stinta dal tempo, sfocata''. ''Fernanda - continua Zaccaro - assume così un significato universale, svelando il disegno a cui la protagonista è stata predestinata: salvare non solo gli inestimabili tesori d’arte custoditi nella Pinacoteca di Brera di Milano ma anche la vita di tanti ebrei, perseguitati dai fascisti e dai nazisti dopo le famigerate leggi razziali del 1938, 'macchia indelebile' del nostro Paese''. Nel cast ad interpretare il ruolo di Giovanni, un operaio che lavora con Fernanda è Eduardo Valdarnini: ''Giovanni - racconta - inizialmente non ha alcun interesse per l’arte. Quando vede il coraggio della protagonista inizia invece a comprendere il valore della bellezza. La persona che interpreto non esiste, ma è un archetipo della resistenza'', conclude l'attore.

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