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Mattarella: "Estirpare le mafie possibile e necessario"

21 marzo 2021 | 09.57
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Le parole nella giornata dedicata alle vittime di mafia: "Rifiutare compromissione e reticenza"

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"Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un comunicato diffuso in occasione della "Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie".

"La memoria - afferma Mattarella - è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale".

"Non dimenticheremo mai - aggiunge il presidente - le vittime innocenti, i servitori dello Stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita".

"Anche quest’anno la 'Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie' sarà condizionata dalle misure di limitazione rese necessarie dalla diffusione della pandemia. È tuttavia assai prezioso che 'Libera' abbia ugualmente deciso di promuovere iniziative che tengano viva la ricorrenza e portino all’attenzione di tutti l’attualità del messaggio", prosegue Mattarella.

"Ricordare e 'riveder le stelle', come recita il bel motto scelto per questa edizione della Giornata, sono dunque parte della medesima sfida di libertà. Mi congratulo con gli organizzatori perché continuano a porre la coscienza e la cultura come basi e motori del riscatto. Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie – vecchie e nuove – considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico. La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte", conclude il presidente della Repubblica.

Casellati: "Stato faccia sentire che c'è"

“Solo quando le organizzazioni criminali verranno estirpate dai nostri territori, potremo dire di aver onorato davvero la memoria di tutte le vittime di mafia. Coltivare il ricordo di coloro che hanno perso la vita lottando per la legalità è un imperativo categorico. Portare avanti le loro battaglie vuol dire difendere il presente e il futuro dell’Italia. Lo Stato faccia sentire che c’è. Specialmente oggi, con l'emergenza economica aggravata dalla pandemia, è alto il rischio che i clan facciano da banche alle imprese e da ufficio di collocamento per chi perde il lavoro”. Lo dichiara il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Fico: "Memoria vittime per ribadire impegno lotta criminalità organizzata"

"Quella di oggi è una giornata a cui tengo particolarmente. Il 21 marzo è il giorno scelto per ricordare le vittime innocenti di mafia, ma anche per ribadire l’impegno di tutti noi contro la criminalità organizzata. Negli anni magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, politici, giornalisti, cittadini hanno pagato con la vita il loro coraggio nell’aver combattuto le mafie. Non dimenticare il loro sacrificio, lavorare ogni giorno per sradicare la logica della violenza, della prevaricazione, del malaffare, è doveroso per rendere la nostra comunità più forte, libera e coesa". Così il presidente della Camera, Roberto Fico.

"Di fronte a questa responsabilità nessuno di noi può volgere lo sguardo dall’altra parte: non le istituzioni, non la politica, e neanche i singoli cittadini. Il contrasto alla criminalità organizzata ha portato sicuramente a risultati concreti e molto importanti sul piano investigativo e giudiziario, anche grazie agli strumenti normativi voluti dal Parlamento".

"Ma al tempo stesso sappiamo che di fronte all’ampliamento della dimensione economica della criminalità occorre fare di più. Le mafie si accaparrano gli spazi lasciati vacanti dallo Stato, si approfittano di diseguaglianze, degrado, marginalità per penetrare nel tessuto economico e sociale: non possiamo permetterlo".

"Povertà economica e povertà educativa -aggiunge Fico- alimentano a vicenda: proprio su questo fronte deve esserci una vigorosa capacità dello Stato di fornire alternative. Abbiamo il compito di dare gli strumenti a tutti per essere liberi dal giogo della criminalità. Dobbiamo investire nella scuola, nella formazione, nella cultura, combattere la povertà con misure preziose come il reddito di cittadinanza. Occorre creare le condizioni affinché tutti abbiano l’opportunità di costruire il proprio futuro lavorativo".

"In un periodo terribilmente complesso come quello della pandemia comprendo come questo sia ancora più difficile, ma non dobbiamo mai dimenticare il nostro obiettivo. Lo Stato deve arrivare prima, con misure adeguate per rispondere ai bisogni della collettività. Servono lucidità, programmazione e visione. Solo così metteremo in campo progetti credibili per ridisegnare l’Italia nei prossimi anni sbarrando la strada alle mafie".

"È in gioco la nostra democrazia, il nostro futuro, un Paese finalmente libero dalla violenza e prevaricazione mafiosa", conclude Fico.

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