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Decreto Salvini, il richiamo di Mattarella

04 ottobre 2018 | 15.11
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato il via libera al decreto legge su migranti e sicurezza. Contestualmente con l'emanazione del provvedimento, il capo dello Stato ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella quale ricorda che "restano 'fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato', pur se non espressamente richiamati nel testo normativo, e, in particolare, quanto direttamente disposto dall'articolo 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall'Italia".

"Signor presidente - scrive Mattarella a Conte - in data odierna ho emanato il decreto legge recante 'Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica nonché misure per la funzionalità del ministero dell'Interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata'. Al riguardo avverto l'obbligo di sottolineare che, in materia, come affermato nella Relazione di accompagnamento al decreto, restano 'fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato', pur se non espressamente richiamati nel testo normativo, e, in particolare, quanto direttamente disposto dall'articolo 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall'Italia".

FONTI PALAZZO CHIGI, ANCHE PER GOVERNO OBBLIGHI CARTA NON IN DISCUSSIONE- Nell'emanare oggi il decreto legge in materia di sicurezza e immigrazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nell'esercizio delle sue prerogative, ha sottolineato gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato. Sono obblighi, viene sottolineato da fonti di Palazzo Chigi, che anche per il governo non sono posti in discussione. Il decreto legge in materia di sicurezza e immigrazione adottato dal Consiglio dei ministri, sottolineano le stesse fonti, rientra in un quadro di assoluta garanzia per i diritti fondamentali delle persone e tiene conto delle convenzioni internazionali, dei principi contenuti nella nostra Costituzione e nella Carta europea dei diritti dell'uomo.

LA REPLICA DI SALVINI - A stretto giro è arrivata la replica del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Il Presidente Mattarella ha richiamato, con una lettera allegata alla firma del mio decreto, l'articolo 10 della Costituzione - ha detto Salvini in una diretta Facebook - figurarsi, io li voglio rispettare tutti gli articoli della Costituzione italiana, italiana. Quindi per me la Costituzione vale dal primo all'ultimo articolo".

Quindi ha aggiunto: "Prima gli italiani significa che mio dovere è rispondere dello stipendio che voi mi pagate, garantendo il diritto alla sicurezza, al lavoro, alla vita, alla pensione, alla salute dei cittadini italiani. Il decreto su migranti e sicurezza in Parlamento "potrà essere migliorato - sottolinea il vicepremier -. Sicuramente non mollo di un millimetro, non tornerò indietro né sulle espulsioni, né sul ritiro delle cittadinanze, né sul controllo dei permessi umanitari".

"L'ho spiegato al Presidente Mattarella - ha rimarcato Salvini - noi rispettiamo la Costituzione, i trattati internazionali, le convenzioni ma non vogliamo passare per fessi". "Se un richiedente asilo sbarca in Italia, fa domanda di asilo politico e nel frattempo spaccia droga, picchia un poliziotto, scippa un anziano, molesta una bambina - ha ribadito il leader della Lega - viene immediatamente convocato dalla commissione prefettizia che gli dice: 'caro mio, tu non sei un profugo, sei un delinquente, primo aereo, primo barcone, primo pedalò, prima mongolfiera, a casa'. Qualcuno dirà: 'ma se è innocente fino a prova contraria'. Se sei beccato in flagranza di reato, se sei condannato in primo grado, se sei ritenuto socialmente pericoloso torni al tuo Paese e poi ne riparliamo".

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