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Maturità, studenti altruisti ma non troppo: 1 su 4 non passerà il compito

17 giugno 2016 | 15.54
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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La maturità è uno di quegli eventi in grado di stravolgere le normali dinamiche. Così, in quei giorni, anche la solidarietà tra compagni di classe rischia di essere messa a repentaglio. Ansia, stress, insicurezza: tutti fattori che bloccano gli studenti. Così, molti di loro, per non rischiare si isolano nel proprio mondo: il 27% (circa 1 su 4) dei maturandi dichiara, infatti, di non essere pronto all’eventualità di passare il compito durante le prove scritte. A dirlo è un sondaggio effettuato da Skuola.net su un campione di 1000 ragazzi che tra pochi giorni dovranno affrontare l’Esame di Stato.

Una percentuale piuttosto elevata che però, secondo tradizione, non è in grado di influenzare più di tanto gli altri. In occasione della maturità 2015, ad esempio, 1 studente su 3 confessò a Skuola.net di essere riuscito a copiare durante la seconda prova e 1 su 4 al quizzone.

Perché, di fondo, rimane un certo spirito di corpo tra i maturandi; circa i 3/4 (il 73%) dei ragazzi interpellati non hanno problemi a confessare che passeranno il compito se gli verrà richiesto. C’è però da fare una precisazione: poco più della metà di questi lo farà senza distinzioni - soprattutto maschi e concentrati al Sud Italia – e considera da egoisti rifiutarsi di dare una mano al proprio compagno, ma la restante parte (tra cui c’è una maggiore concentrazione di ragazze) guarderà prima in faccia chi sarà a chiederglielo, correndo il rischio solo per gli amici. La salvezza, dunque, per chi si è comportato bene con tutti i compagni di classe durante l’anno potrebbe essere davvero a portata di mano.

Dati, questi, che si distaccano non poco dalla realtà di tutti i giorni. Per questo l’effetto paura è senza dubbio il freno principale che inibisce i “suggeritori”. Lo spettro di essere beccati sul fatto e di venire esclusi dall’esame è uno spauracchio troppo grande. Perché durante l’anno sale al 90% la quota di chi confessa di passare i compiti in classe (55% a tutti quanti, 35% a seconda del compagno), confinando gli egoisti al 10%.

Osservando il fenomeno da un altro punto di vista, quello degli aspiranti copioni, la prospettiva non cambia molto: il 39% pur presentandosi “pulito” all’esame - senza foglietti o stratagemmi vari – dice che chiederà aiuto ai vicini di banco; un altro 21%, invece, si sta attrezzando con dei materiali di supporto, anche se spera di non doverli usare; mentre il restante 15% (in particolare i ragazzi del Sud) già sa che dovrà ricorrere all’aiutino per sentirsi più sicuro: nel complesso ben il 75% è malintenzionato. Più diligente il 25% che rifiuta l’idea di copiare, preferendo contare solo sulle proprie risorse.

E per chi non se la sentisse proprio di rischiare c’è sempre l’opzione docenti. Perché, quasi a sorpresa, nel 2015 i suggerimenti dei professori (soprattutto se commissari interni) furono determinanti per far superare la terza prova a moltissimi studenti. Uno su due, infatti, dichiarò di aver ricevuto piccoli – ma anche grandi – suggerimenti proprio dai docenti presenti in commissione d’esame.

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