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Arte: Melandri, spero che donazione Crespi a Maxxi incoraggi altri mecenati

13 novembre 2014 | 15.25
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La presidente della Fondazione presenta 'Dive into Criticism' di Mark Bradford, l'opera donata al museo dalla collezionista italoamericana: "Vogliamo diventare un punto di riferimento sulla mappa internazionale". Pilar Crespi: "E' molto importante che ci sia il sostegno dei privati nei musei nazionali"

Giovanna Melandri e Mark Bradford
Giovanna Melandri e Mark Bradford

"Speriamo che questo gesto così importante sia anche di incoraggiamento, di ispirazione per altri". Così Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi di Roma, presentando la donazione di 'Dive into Criticism' di Mark Bradford da parte di Pilar Crespi e di suo marito Stephen Robert, collezionisti e mecenati che vivono tra Roma e New York.

Una gigantesca tela (alta più di 2 metri e mezzo e larga quasi 4) in cui materiali differenti si sovrappongono a formare una mappa immaginaria realizzata per stratificazione, così come nella città contemporanea si sovrappongono tracce, segni, percorsi e comunità. Un’opera che, nella sua astrazione, si cala nella realtà e racconta di dialogo e conflitto, di cadute e risalite, di temi sociali, culturali e razziali.

"Si tratta di carta che troviamo per strada, magari accanto agli edifici, anche cartelloni, e addirittura materiale da fotocopiatrice" racconta l'artista che sottolinea: "Questa opera, realizzata nei primi mesi del 2014, è una sorta di lavoro che vuole un po' mettere in discussione la pittura e il modo in cui viene considerata nel XXI secolo, quindi per parlare della pittura al di fuori del modernismo. E per parlare invece delle strutture sociali e della città".

L'opera, che ricorda un tessuto, è una trama immaginaria in cui l'artista sovrappone materiali differenti

Mark Bradford è nato a Los Angeles nel 1961, dove vive e lavora. Noto appunto per i suoi collage realizzati con materiali trovati nell’ambiente urbano, nei suoi lavori indaga le dinamiche sociali, politiche e razziali legate alla sua città, multietnica e multiculturale, dove già dagli anni Sessanta, tanta arte si traduce in impegno civile.

'Dive into criticism', esposto presso la fiera internazionale Art Basel, nella sua astrazione ricorda una sorta di tessuto, una trama immaginaria in cui l'artista mostra tutta la sua capacità nel sovrapporre materiali differenti. Questa tessitura mira a creare una composizione che esprime armonia spostando i vari livelli, come pure le differenti realtà, su un piano visivo in un dialogo/conflitto con il loro contesto di appartenenza.

Grazie a questa sua capacità di astrazione, Bradford si cimenta in un processo che diventa la metafora della capacità di superare qualsiasi tipo di ostacolo, sia esso di tipo culturale, di genere o razza. "C'è un collegamento in alcuni casi tra la grandezza delle mie opere e il soggetto - dice l'artista - E questo collegamento è legato a tutta quella che è la storia della pittura e dell'astrattismo che è una cosa di una certa portata. E poi ci sono tutta una serie di temi, di genere, razziali. Quindi c'è questo tema della storia della pittura in relazione all'astrattismo che si porta con sé anche un aspetto dimensionale.

La collezionista, è molto importante che ci sia il sostegno dei privati nei musei nazionali

“Il Maxxi è in Italia uno dei musei più importanti, il primo museo nazionale per le arti contemporanee - dice Pilar Crespi - quindi sono molto felice che l'opera di Mark, uno degli artisti giovani più importanti della scena dell'arte contemporanea americana, si trovi ora qui. E' una grande soddisfazione, per me che sono mezza italiana e mezza americana. E poi Roma è per me una città molto importante".

"E' molto importante - ha aggiunto la collezionista - che ci sia il sostegno dei privati nei musei nazionali, perché tutte le più grandi collezioni di musei al mondo, cominciando dal Guggenheim, sono venute da collezioni private. E' vero che in America fare queste donazioni è più facile per le condizioni fiscali che agevolano questa cosa, anche se in Italia ora vi state muovendo nel verso giusto. Quindi spero che ci siano altri collezionisti che raccolgano la sfida per costruire la collezione del Maxxi già così importante".

Nel modello di gestione del Maxxi, il rapporto pubblico privato è uno degli elementi chiave. Il programma di membership 'Amici del Maxxi', rivolto a donatori e mecenati privati, è stato di recente esteso anche agli Stati Uniti: i cittadini americani possono donare al museo avvalendosi degli sgravi fiscali previsti dalla legislazione americana. Una scelta che apre vaste 'praterie' per la caccia ad altri mecenati.

"L'obiettivo è quello di costruire una partnership tra risorse pubbliche e private"

"Quello di Pilar e di suo marito Stephen - ha sottolineato dal canto suo Giovanna Melandri - è un gesto molto importante, che arricchisce ulteriormente la collezione del Maxxi. Quindi la gratitudine di questa istituzione nei loro confronti è enorme". "Questo gesto spero però che sia anche di incoraggiamento, di ispirazione per un lavoro che stiamo facendo quotidianamente con gli artisti per fare del Maxxi un punto di riferimento sulla mappa internazionale", ha aggiunto l'ex ministro.

"Un gesto - ha concluso - che riecheggia un clima che si sta generando intorno a questa istituzione, che spero possa essere preso di esempio da altri amici e benefattori. Perché l'obiettivo è quello di costruire una partnership tra risorse pubbliche - necessarie per gestire questa istituzione - e risorse private di singoli, imprese, aziende. Per costruire quindi un rapporto nuovo tra pubblico e privato".

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