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Medici contro Alberico Lemme e le diete in tv: "Intervengano i Nas"

01 febbraio 2017 | 12.47
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L'Ordine dei medici di Roma prende posizione contro i pericoli delle diete 'alla moda', sempre più promosse in trasmissioni televisive e da presunti esperti che non svolgono la professione medica: il riferimento è al programma 'Domenica Live', condotto da Barbara D'Urso e alle ripetute partecipazioni del farmacista Alberico Lemme, la cui condotta "da un punto di vista deontologico (e non solo) appare fortemente criticabile e censurabile sotto molteplici profili", poiché, si legge in una nota, "pubblicizza benefici e terapie mediche attraverso metodi non riconosciuti (o meglio sconosciuti) dalla letteratura scientifica". Per questi motivi, l’Ordine ha annunciato iniziative volte a verificare la sussistenza a carico di Alberico Lemme di illeciti penali, civili e deontologici.

L'Ordine chiede dunque l'intervento del Nas di Milano e della procura della Repubblica territorialmente competente, con riferimento all’ipotesi di esercizio abusivo della professione e a quella di illecita commercializzazione e vendita di alimenti e integratori alimentari; nonché dell'Antitrust e dell'Ordine dei farmacisti di Milano per valutare se il loro iscritto abbia violato il proprio codice deontologico. Infine, si chiede l'intervento del ministero della Salute affinché proceda eventualmente ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 175/1992 sulla pubblicità sanitaria.

"Nel contesto mediatico - avverte Giuseppe Lavra, presidente dell'Ordine capitolino - non devono trovare ingresso professionisti 'improvvisati' che possono mettere a repentaglio la sicurezza dei pazienti. Un professionista, rispettoso dei principi etici e deontologici - sottolinea - non può divulgare notizie su avanzamenti nella ricerca biomedica o su innovazioni in campo sanitario non ancora validate e accreditate dal punto di vista scientifico e deve evitare di pubblicizzare, anche indirettamente, la sua attività professionale o promuovere le prestazioni sanitarie da lui eseguite. Tali precetti deontologici - conclude - dettati in primo luogo a garanzia della sicurezza dei cittadini utenti, risultano palesemente violati da Lemme".

L'Ordine capitolino chiede ai vertici di Mediaset e di Rti di evitare in futuro che nei programmi gestiti da tali società "venga dato spazio e visibilità a chi veicola un’informazione sanitaria equivoca e ingannevole, non priva anche di aspetti commerciali o di interessi personali", e "stigmatizza - si legge nella nota - il fenomeno delle 'popular diets', pubblicizzate anche grazie a testimonial dello spettacolo e dello sport, che non hanno alcuna efficacia clinica per risolvere aspetti patologici del sovrappeso e che spesso nascono soltanto da interessi di mercato".

"La letteratura scientifica ha ormai inequivocabilmente stabilito che per contrastarlo l’unico modo è incrementare l'attività fisica e ridurre la quantità di calorie assunte", concludono i medici capitolini.

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