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Medicina: 8 mln italiani con problemi udito, servono piu' impianti per salvarlo

15 maggio 2014 | 12.23
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Roma, 15 mag. (Adnkronos Salute) - Otto milioni di italiani presentano un disturbo dell'udito più o meno grave. Un numero che corrisponde al 18% della popolazione. Nel nostro Paese vengono applicati ogni anno circa 15 impianti cocleari per milione di abitanti, mentre in altri Stati europei come la Germania e la Francia questo numero sale a 20-25. L'estensione delle indicazioni all'uso di questi dispositivi, includendo anche le sordità asimmetriche (più gravi da un orecchio, meno gravi dall'altro) e le Ssd (Single Sided Deafness, che colpiscono un solo orecchio) potrà portare, in una previsione a 2 anni, a un aumento, almeno per quello che riguarda gli Stati europei più evoluti Italia compresa, del 15% degli impianti. Se ne parlerà al convegno 'Le nuove indicazioni dell'impianto cocleare' che si terrà a Roma domani presso l'Aula di clinica odontoiatrica della 'Sapienza' dalle 9.15.

"Fino a oggi, in molti casi - afferma Roberto Filipo, professore Ordinario di Otorinonolaringoiatria al dipartimento Organi di senso della Sapienza Università di Roma e presidente del convegno - si sono utilizzate le protesi, che non sono altro che 'amplificatori'. Rispetto ai nuovi trend l'Italia, considerando il rapporto di impiantati per numero di abitanti, rimane sotto la Francia e la Germania. Oggi nel nostro Paese si realizzano tra i 900 e i 1.000 impianti cocleari l'anno, mentre ci sarebbe bisogno di almeno un terzo in più di interventi. L'obiettivo quindi è quello di ridurre il gap con questi Paesi. Esiste infatti la possibilità di aprire a indicazioni innovative che rappresentano un importante futuro nel trattamento della sordità". La presentazione di queste nuove linee guida per l'implantologia sarà oggetto di discussione con due Scuole molto avanzate in questo campo come il gruppo dell'Università di Haifa (Israele) rappresentato dalla professoressa Luntz, e il gruppo dell'Università di Anversa (Belgio) rappresentato dal professor Van de Heyning. "Il nostro obiettivo è diffonderle fra gli otorinolaringoiatri, addetti ai lavori e arrivare fino alla popolazione", conclude Filipo.

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