(Adnkronos Salute) - E i risultati sembra proprio non tardino ad arrivare: "Attraverso verifiche con test cognitivi e risonanza magnetica funzionale - assicura Maffei - abbiamo accertato miglioramenti cognitivi notevoli e talvolta molto notevoli, così come miglioramenti a livello di sistema circolatorio cerebrale (accertato anch'esso con la risonanza magnetica) e del cuore. Molto dell'Alzheimer dipende dalla circolazione, perchè una persona anziana spesso subisce tanti piccoli ictus che non danno segnali esterni. Il miglioramento cognitivo minimo è stato del 40-50%, in alcuni casi del 100%, in media dell'80%. A livello circolatorio i miglioramenti sono stati variabili", anche in funzione dello stato di salute di base del paziente.
La domanda ora è: "Quanto durano questi risultati? Almeno un anno - assicura il neurofisiologo - però ancora non sappiamo se dopo 2 anni peggiorano. Ma se rallentiamo l'arrivo della malattia di almeno 12 mesi, questo ha conseguenze positive enormi, anche a livello economico: si pensi che un malato di Alzheimer costa 50.000 euro l'anno" tra costi diretti (farmaci, analisi periodiche, risonanze, ricoveri in ospedali e case di cura attrezzate di solito molto costose, badanti) e costi indiretti, che si presentano nei casi in cui un parente moglie, marito o altri lasciano parzialmente o totalmente il lavoro per curare il loro caro spesso in aiuto di una badante, "e che in Italia oggi ci sono circa un milione di persone colpite da questa patologia. I conti sono presto fatti". 'Train the Brain' ha vinto il Premio Eureka per l'innovazione scientifica, assegnato dal ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e dall'associazione 'Culture e Science'.