(Adnkronos Salute) - Dal momento che l'infezione da H. pylori è probabilmente acquisita prima della gravidanza, si ritiene che i cambiamenti ormonali e immunologici tipici della gravidanza possano attivare l'infezione latente da Helicobacter. Il microrganismo può quindi avere un impatto non solo sulla salute della madre, ma anche su quella del bimbo.
Gli esperti ritengono interessante notare che la trasmissione dell'H. pylori dalla madre al bambino non sembra verificarsi durante la gravidanza o il parto. Inoltre, è stato dimostrato che gli anticorpi specifici contro questo batterio sono trasferiti al feto/neonato sia attraverso la placenta sia tramite il latte materno. Questo potrebbe essere un aspetto positivo di difesa del neonato, tuttavia non è chiaro se gli anticorpi materni sono in grado di proteggere i bambini contro la colonizzazione dell'H. pylori.
Il gruppo del Sant'Anna è impegnato a studiare in modo più approfondito queste associazioni e a valutare la possibile correlazione tra l'infezione da H. pylori e altre malattie legate alla gravidanza di eziologia sconosciuta, come il diabete mellito gestazionale, la colestasi gestazionale e il parto pretermine spontaneo. "Dal momento che l'infezione da H. pylori è curabile - è il commento diffuso in una nota - la dimostrazione del suo ruolo causale nei disturbi legati alla gravidanza può avere importanti implicazioni socio-economiche. E' probabile che la diagnosi pre-gravidanza e l'eradicazione preventiva dell'H. pylori riducano l'incidenza di alcune di queste complicazioni. La progettazione di un vaccino efficace sarà ancor più utile al fine di evitare problemi di farmaco-resistenza e reinfezione."