(Adnkronos Salute) - Nel corso della sperimentazione sono stati confrontati i risultati ottenuti con la nuova tecnologia e quelli delle colture standard. Dopo aver esaminato i dati preliminari i medici indipendenti di un gruppo di valutazione hanno dichiarato che avrebbero prescritto una terapia diversa in oltre il 50% dei casi presi in esame. Non solo. La sensibilità del test è risultata molto elevata con una drastica riduzione dei falsi negativi.
Un semplice prelievo di sangue e di altro materiale biologico, consente infatti di individuare il 'nemico' e avviare le cure rapidamente, con vantaggi in termini di salute e di denaro. Secondo i dati, infatti, il tasso di mortalità dei pazienti gravi colpiti da sepsi aumenta di circa l'8% per ogni ora di ritardo nell'avviare una terapia adeguata. Non solo. Le persone colpite da sepsi - dal 30 al 50% dei casi - muoiono nelle prime 48 ore. E la riduzione dei tempi di diagnosi pesa anche sui costi sanitari. Le attese per conoscere il nemico da combattere fanno infatti aumentare le giornate di ricovero, gli errori di terapia e le resistenze agli antibiotici che, a loro volta, innescano una catena di spese evitabili. In generale, inoltre, secondo studi europei ogni episodio di sepsi costa circa 25 mila euro l'anno al servizio sanitario.
