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Medicina: esperto, in Italia almeno 20 casi sindrome 'super ricordi' (2)

21 marzo 2014 | 12.51
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(Adnkronos Salute) - McGaugh conosce molto bene l'Italia, ha collaborato ed è stato molto vicino a Daniel Bovet, premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1957, quando lo scienziato ha lavorato nel nostro Paese negli anni '60. Oggi il suo campo di studio sono proprio i processi di costruzione della memoria, e il legame tra ricordi ed emozioni.

"La memoria è fondamentale anche nei processi evolutivi - spiega McGaugh - L'individuo ipertimesico riesce a ricordare anche eventi pubblici che hanno per lui un significato personale. In alcuni soggetti questo può rapprensentare un ostacolo invalidante, per altri invece è uno stimolo e lo vivono in maniera più coinvolgente". Sono gli ormoni dello stress, l’epinefrina e il cortisolo, ma anche l'adrenalina che modulano lo stimolo emozionale di un ricordo e il conseguente consolidamento di questo nella memoria. "Anche se la natura della memoria rimane elusiva, sembra che questi ormoni, a turno, attivino una serie di zone cerebrali, come l’amigdala, che gioca un ruolo fondamentale sul modellamento della codificazione di un ricordo", sottolinea Patrizia Campolongo.

La sindrome è stata anche al centro del libro autobiografico 'La donna che non può dimenticare' (editore Piemme) scritto da Jill Price, la prima paziente di McGaugh. Nel 2000 la donna contattò lo scienziato: "Mi raccontava di avere una memoria incontrollabile, un flusso impossibile da contenere. Poteva ricordare giornate della sua vita dal 1974 a oggi. Ho pensato che potesse essere un soggetto interessante. E' così che abbiamo analizzato la sua memoria, con test neurologici, psicologici e con scansioni diagnostiche del cervello". Jill Price non mentiva, e come lei anche gli altri casi che oggi McGaugh continua a seguire con passione ed entusiasmo.

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