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Medicina: una crisi ipoglicemica a settimana per diabetici di tipo 1

29 maggio 2014 | 16.30
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Roma, 29 mag. (Adnkronos Salute) - Palpitazioni, tremore, ansia, giramenti di testa, confusione: sono alcuni dei sintomi percepiti durante un crisi ipoglicemica, l'improvviso crollo dei livelli di glucosio nel sangue, possibile dopo l'assunzione di alcuni farmaci antidiabete. Nella forma grave l'ipoglicemia può portare alla perdita di coscienza e addirittura essere fatale, se non si interviene per tempo. "Un rischio sommerso" sul quale si sono confrontati gli esperti intervenuti al simposio 'Terapia del diabete: innovazione, personalizzazione e future prospettive', promosso da Novo Nordisk in occasione del 25° Congresso nazionale della Società italiana di diabetologia, in corso a Bologna.

"Secondo i risultati di uno studio italiano, Hypos-1 - spiega Antonio Nicolucci, responsabile del Dipartimento di farmacologia clinica ed epidemiologia della Fondazione Mario Negri Sud - una persona con diabete di tipo 1 va incontro a quasi un episodio di ipoglicemia sintomatica a settimana, mediamente 53,3 episodi l'anno. Per quanto riguarda l'ipoglicemia grave, che può portare al ricovero in ospedale, il 16,5% delle persone che riferiscono episodi di ipoglicemia, quindi una su 6, ha almeno un episodio grave all’anno. Nelle persone con diabete tipo 2, invece, le ipoglicemie ammontano in media a 9 episodi l'anno, e gli episodi gravi sono poco meno di uno ogni 100 persone l'anno".

Quando poi il paziente diabetico è un bambino, l'ansia dei genitori per il rischio di ipoglicemia si ripercuote negativamente sulla cura del figlio. A evidenziarlo è un altro studio italiano, Ship-D, condotto in 29 centri diabetologici su oltre 2 mila bambini e adolescenti. "Lo studio rivela un rapporto inversamente proporzionale tra l'età della madre del paziente con diabete e il rischio del figlio di incorrere in un episodio di ipoglicemia - riferisce Nicolucci, uno degli autori - Più la mamma è giovane, più elevato è il rischio. Questo può essere correlato al fatto che le giovani madri riescono a gestire meno lo stress e vivono nella paura costante che il bambino abbia un episodio di ipoglicemia, soprattutto di notte, quando non è sorvegliato. Questo stress genera ansia e riduce le capacità della madre di gestire nel modo migliore la malattia del proprio figlio". (segue)

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