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Mediobanca: voto plurimo non ancora sul tavolo

18 dicembre 2014 | 15.16
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Il tema non è stato affrontato né dal patto né nel cda prenatalizio di oggi. "Prima vediamo cosa fanno gli altri", spiegano fonti vicine ai soci.

L'ingresso di Mediobanca.
L'ingresso di Mediobanca.

Wait and see, aspettiamo e vediamo. Il tema dell'introduzione del voto plurimo non è ancora arrivato all'attenzione degli organi sociali e degli azionisti di Mediobanca. Nelle riunioni del patto di sindacato, riferisce una fonte vicina ai soci, l'argomento non è mai stato trattato finora, neanche con riferimento a un'eventuale applicazione nella principale partecipata, le Assicurazioni Generali.

L'introduzione del voto maggiorato per gli azionisti di lungo termine, una possibilità introdotta l'estate scorsa nel nostro ordinamento, non è stata neppure toccata nel corso della riunione del consiglio di amministrazione di oggi della banca d'affari di piazzetta Cuccia, l'ultima prima delle ferie natalizie. E neppure è previsto che se ne parli a breve: "Prima vediamo cosa fanno gli altri", spiega una fonte vicina agli azionisti.

In ogni caso, ricordano le fonti, si tratta di una possibilità che il governo ha pensato di introdurre, tra l'altro, per favorire la quotazione delle piccole e medie imprese, consentendo di mettere sul mercato parti importanti del capitale senza perdere il controllo dell'azienda, un rischio quest'ultimo che ha storicamente frenato lo sbarco delle imprese italiane sul mercato azionario.

La norma faciliterà anche ulteriori cessioni di quote di aziende a controllo pubblico, evitando una diluizione eccessiva dello Stato in imprese che operano in settori considerati strategici. Proprio ieri il comitato esecutivo dell'Abi si è occupato dell'argomento, per rispettare le scadenze imposte dalla Consob.

In Unicredit l'eventuale introduzione del voto multiplo per gli azionisti di lungo corso non è esclusa e verrà discussa, ha spiegato di recente l'ad Federico Ghizzoni. Ieri Paolo Biasi, presidente della Fondazione Cariverona, ha glissato quando gli è stata posta una domanda sull'argomento (le Fondazioni azioniste della banca di piazza Gae Aulenti sarebbero tra coloro che beneficerebbero di una norma del genere).

Il board di Mediobanca di oggi, secondo quanto hanno riferito alcuni partecipanti, avrebbe iniziato a parlare dei cambiamenti che andranno apportati allo statuto, per adeguarlo alle normative europee. "Su questo proseguiranno gli incontri", spiegano le fonti.

Le nuove regole comunque non dovrebbero comportare variazioni nel bilancio: "Si stanno rivedendo tutti i numeri alla luce del fatto che da novembre siamo sotto la vigilanza della Bce". Il focus dei regolatori in questo periodo è più concentrato sul fronte della liquidità che su quello della redditività. In pratica, "preferiscono che una banca guadagni poco, ma che abbia tanti soldi in tasca".

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