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Mediobanca, utile batte le stime

04 agosto 2017 | 09.19
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'Su Generali non ci sono dogmi'

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Mediobanca chiude l'esercizio 2016-2017 con ricavi record, utili sopra le stime degli analisti e un dividendo che aumenterà del 37% per i suoi azionisti. Su Generali, di cui la banca possiede una partecipazione di circa il 13%, "non ci sono dogmi" e se la crescita organica lo richiederà sarà la prima partecipazione su cui puntare per fare cassa. L'ad Alberto Nagel non l'ha detto chiaramente, ma il suo ragionamento apre alla possibilità di scendere anche sotto la quota del 10% prevista dal piano al 2019. Nessuna fretta sulla cessione di Rcs, invece, dove Piazzetta Cuccia è ancora presente con una quota nel capitale pari al 6,2%. "Il titolo può rivalutarsi ancora".

Il confronto avuto finora con l'attuale azionista di maggioranza, Urbano Cairo, "ci fa pensare che la società, grazie al suo intervento, abbia delle migliori prospettive e quindi nel tempo possa rivalutarsi. Perciò, da questo punto di vista abbiamo un atteggiamento flessibile", ha detto parlando con i giornalisti Nagel.

Nel dettaglio, l'utile è stato di 750 milioni di euro nell'esercizio, in crescita del 24% rispetto all'esercizio precedente e superiore al consensus degli analisti, che stimavano un risultato di 720 milioni. I ricavi ammontano a 2,196 miliardi, in crescita del 7% e sono i più alti di sempre. Il margine di interesse aumenta del 7% a 1.288 milioni. Le rettifiche su crediti dell'esercizio scendono del 24% (da 419 milioni a 317 mln) e il costo del rischio si porta a 87 punti base (da 124), in miglioramento rispetto ai target di piano.

Gli utili delle partecipazioni di Mediobanca aumentano nell'esercizio 2016-2017 raggiungendo i 422 milioni (+13%). Il contributo della quota di Assicurazioni Generali a questo risultato è di 264 milioni, in aumento del 3%. La partecipazione in Generali "continua a essere cruciale" per Mediobanca, tuttavia, "non ci sono dogmi" né soglie da rispettare sull'ammontare della quota, ha spiegato l'ad Alberto Nagel. Spesso si considerano Unicredit-Mediobanca-Generali come "un'unica filiera, ma sono aziende totalmente indipendenti, con profili e piani completamente diversi, e come tali vanno letti e interpretati".

E, ancora, su Generali: "E' una delle più belle società che ci sono in Europa: grazie alla sua storia e alla sua cultura aziendale ha un middle management che è riuscito a produrre un'assunzione di rischi così saggia e calibrata da mettere Generali sempre al riparo da scenari avversi nei quali si sono trovati altri concorrenti". Non ci sono "dogmi" sul quantum "ma - ha concluso Nagel - ragionamenti basati su elementi legati a dotazione capitale e prospettive del gruppo, le uniche variabili".

Il futuro della banca, infatti, è sempre più legato al risparmio gestito che, quest'anno, ha pesato per il 20% sui ricavi consolidati della banca. Il Wealth Management, come divisione, ha registrato ricavi da 460 mln e un utile netto di 55 mln. Per Compass, il credito al consumo del gruppo, l'utile netto ha visto un record di 258 mln (+68%). Il titolo, dopo i conti, è poco mosso: -0,11% a 9 euro.

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