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Fisco: Mef, in 2015 aperte circa 516 mila nuove partite Iva (-10,7%)

10 febbraio 2016 | 17.15
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Fisco: Mef, in 2015 aperte circa 516 mila nuove partite Iva (-10,7%)

Nel corso del 2015 sono state aperte circa 516 mila nuove partite Iva, in diminuzione del 10,7% rispetto all’anno precedente. Confrontando i due periodi, occorre considerare che il 2014 è stato caratterizzato dall’apertura di un rilevante numero di partite Iva che hanno aderito al regime fiscale cosiddetto 'di vantaggio'. Lo rende noto il Dipartimento delle Finanze del Mef che ha diffuso oggi l'Osservatorio partite Iva.

Inizialmente la scadenza per aderire a tale regime, rileva il Tesoro, era infatti fissata al 31 dicembre 2014 (successivamente prorogata a dicembre 2015) e questa circostanza ha indotto molti soggetti interessati ad accelerare l’apertura della partita Iva nel 2014. Di conseguenza nel 2015 si è registrato un numero inferiore di aperture. Nel corso del 2015, anno in cui è stato possibile per i contribuenti scegliere tra il regime 'di vantaggio’' e il nuovo regime 'forfettario’' si sono registrate complessivamente circa 150.000 aperture di partite Iva con adesione ad uno dei due regimi agevolati.

La distribuzione per natura giuridica mostra che nello scorso anno il 71,5% delle aperture di partite Iva è dovuto alle persone fisiche, il 22% alle società di capitali, il 5,6% alle società di persone, mentre il restante 1% è costituito da 'non residenti' ed 'altre forme giuridiche'. Rispetto al 2014, solo le società di capitali mostrano un aumento di avviamenti (+6,5%), confermando il trend positivo determinato anche dall’attrattività della nuova forma societaria (Srls - Società a responsabilità limitata semplificata), mentre persone fisiche e società di persone risultano in calo (rispettivamente del 15,2% e dell’8,9%).

Riguardo alla ripartizione territoriale delle aperture, il 42,1% di esse è localizzato al Nord, il 22,5% al Centro ed il 35,3% al Sud ed Isole; il confronto con l’anno precedente evidenzia che in tutto il Paese si è registrata una flessione di aperture (dal -17,9% della Provincia autonoma di Bolzano al -2,6% della Puglia), con la sola eccezione della Calabria (+1%). La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (il 23,8% del totale), seguito dalle attività professionali (12,7%) e dall’agricoltura (11%). Rispetto al 2014 tutti i settori principali registrano decrementi del numero delle aperture, più accentuati nelle attività professionali (-34,2%) e nella sanità (-24,1%), nelle quali è tipicamente maggiore l’adesione al regime di vantaggio.

In controtendenza solo l’agricoltura (+19,6%), settore influenzato delle novità normative 2015 riguardanti l’IMU sui terreni agricoli, che prevedono agevolazioni per gli imprenditori agricoli professionali. Per persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile: il 63% di aperture delle partite Iva riguardano il genere maschile.

Circa il 46% delle aperture è dovuto a giovani fino a 35 anni ed il 34,6% alla classe 36-50 anni. Il confronto con l’anno precedente mostra riduzioni di aperture per le classi più giovani ed un aumento per quelle più anziane (dal -25% della classe più giovane al +17,7% della più anziana). Questo andamento è spiegato dalla concentrazione di nuove aperture da parte di giovani osservate a dicembre 2014, per l’adesione al regime di vantaggio. Il 19,4%, ossia una nuova partita iva su cinque, è avviato da un soggetto nato all’estero.

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