Il segretario, già proposta ad altre organizzazioni sindacali, mantenere art.18.
"Io ho già proposto alle altre organizzazioni sindacali la mobilitazione della categoria dei lavoratori del credito se il governo non cambia verso". Così Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil, la categoria dei lavoratori del credito di corso d'Italia, commenta, con Labitalia, la legge delega del governo sul lavoro e gli interventi sull'articolo 18.
"La nostra posizione -sottolinea Megale- è quella della Cgil: giovedì scorso, nel corso del direttivo, Susanna Camusso ha parlato a nome di tutti noi. La nostra proposta è chiara: ci deve essere un contratto a tutele crescenti in cui alla fine del percorso dei tre anni per il lavoratore resta il diritto alla reintegra prevista dall'articolo 18 per tutti i lavoratori".
E su questo, sottolinea Megale, "credo che ci sia la condivisione degli altri sindacati della nostra categoria".
E Megale 'sfida' il premier sull'allargamento delle tutele. "Noi andiamo oltre, non ci poniamo solo -spiega- il problema della reintegra per i neo assunti. Chiediamo che anche i collaboratori, per le partite Iva, si vedano riconosciuti il diritto alla maternità, alla previdenza integrativa, e, aggiungo io, anche al salario minimo, per loro che non hanno un contratto di lavoro".
"La battaglia ideologica la sta facendo il presidente del consiglio, non di certo noi. Il governo non ha alibi, noi siamo qui pronti a discutere, pronti a portare avanti quella che è una battaglia di civiltà", conclude.