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Farmaci: Melazzini (Aifa), responsabilità etica per accesso a cure Hcv

15 giugno 2016 | 13.00
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Per garantire la disponibilità di terapie innovative "tutti gli attori in causa, comprese le aziende farmaceutiche, sono chiamati sempre più a rispondere al principio di responsabilità sociale ed etica, ma allo stesso tempo anche i pazienti, nel rivendicare il loro inalienabile diritto alla salute, devono essere consapevoli della realtà del momento, e avere la corretta informazione e le giuste competenze di pazienti "esperti" in merito al percorso di accesso alle cure". Così Mario Melazzini, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, commenta l'esperienza di Aifa nel processo di regolamentazione dei nuovi trattamenti anti-epatite C, in occasione della sua lectio magistralis tenuta in apertura del sesto Workshop in Economa e farmaci in epatologia, organizzato oggi dall'Università Cattolica di Roma.

"Pur in presenza di stime incerte sulla reale incidenza e prevalenza della malattia in Italia - esordisce Melazzini - l'Aifa fin da subito ha affrontato con grande rigore la questione del prezzo dei farmaci per l'Hcv, improntando il suo operato a criteri di trasparenza e scientificità. Sono ormai quasi 50.000 i pazienti ad oggi avviati a uno dei diversi trattamenti disponibili, numero che consente di raggiungere un ulteriore scaglione di sconto che conferma il prezzo medio applicato in Italia come il più basso in Europa. L'Aifa - continua il presidente - ha difeso con forza la sua strategia negoziale e di accesso progressivo alle terapie e sta strettamente monitorando i nuovi trattamenti per valutarne con grande attenzione il profilo di efficacia e sicurezza nella real life attraverso i dati dei Registri di monitoraggio, strumenti preziosi a integrazione del percorso di vera presa in carico del paziente che garantiscono anche al sistema, la corretta sostenibilità".

"L'impegno per garantire una copertura totale dei pazienti che hanno bisogno di questo tipo di terapie - sottolinea Melazzini - impone scelte partecipate ma rigorose nella valutazione dell'innovatività e del beneficio terapeutico aggiunto, e quindi anche nella determinazione del prezzo. E' però un lavoro di squadra - conclude il presidente - dove enti regolatori, prescrittori, aziende e pazienti sono tutti chiamati al rispetto del valore della responsabilità e della conoscenza basata su evidenze scientifiche, per il raggiungimento di un comune obiettivo".

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