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Sanità, l'Ieo non è in vendita

03 febbraio 2015 | 18.09
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Umberto Veronesi
Umberto Veronesi

L'Istituto europeo di oncologia di Milano non è in vendita, almeno per ora. "Tutte le cose che hanno un valore generano 'appetiti' esterni, ma noi siamo qui proprio per scoraggiarli e per dimostrare l'autosostenibilità del sistema Ieo. Se qualcuno spera il contrario, avrà una delusione". Parola di Mauro Melis, dall'aprile 2012 amministratore delegato dell'Istituto fondato da Umberto Veronesi e del Centro cardiologico Monzino. "Autonomia e indipendenza" sono le linee guida del prossimo futuro secondo il manager, intervenuto oggi alla prima uscita pubblica di Roberto Orecchia come nuovo direttore scientifico dell'Irccs di via Ripamonti, dopo il passaggio di consegne di Veronesi, direttore scientifico onorario dal 1 gennaio.

Il gruppo Ieo-Monzino ha chiuso il 2013 "in positivo" con un risultato ante oneri finanziari (Ebit) pari a 14 milioni di euro, su ricavi di 300 mln. I conti 2014 non sono stati ancora approvati dal Cda, ma "non deluderanno" e "sono in crescita", spiega l'Ad che conferma l'intenzione di proseguire "nel solco tracciato da Veronesi". Anche nel futuro "non chiederemo nulla ai nostri azionisti, ai quali - ricorda - non è mai stata distribuita una lira di dividendo" in vent'anni di vita dell'Istituto.

"Facciamo utili non per gli azionisti - precisa - ma per reinvestirli in assistenza e ricerca. E i nostri azionisti sono molto affezionati al sistema Ieo", assicura Melis. "Chi lo pensa in decadenza sbaglia. L'Ieo - garantisce - è sempre più forte".

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