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Mercati, l'analisi della settimana

06 novembre 2017 | 10.17
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La settimana dei mercati a cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda.

EZ: sinfonia di fiducie, lavoro e crescita sporcata dalla stonata dei prezzi

La crescita economica continua sopra il potenziale, con una progressiva contrazione dell’output gap residuo. Il forte dato del Pil del 3° trimestre conferma la lettura positiva della BCE sulla solidità del ciclo a cui si accompagna anche il calo del tasso di disoccupazione ai nuovi minimi dal 1/09, nonché i nuovi record pluriennali della fiducia di tutti i soggetti economici e il nuovo massimo dal 2/11 per il Pmi Manifatturiero, preludio al probabile proseguimento della crescita economica. Nonostante la forza del ciclo e del mercato del lavoro, le dinamiche sottostanti si mostrano insufficienti a determinarne un autonomo e sostenibile ritorno all'obiettivo di inflazione, evidente nel calo del Cpi, tanto che la Bce ha ritenuto opportuno prolungare la sua politica monetaria che resta estremamente accomodante anche considerando la sua ultima parziale revisione in riduzione degli acquisti mensili dell’APP.

US: l’economia tira e la Fed si prepara al rialzo, ma per ora i prezzi restano deboli

Neanche l’exploit della crescita della spesa personale induce effetti di rilievo sui prezzi, mentre si verificano nuovi record per la fiducia dei produttori nel Texas dal 3/06, per i direttori d'acquisto di Chicago dal 3/11, per la fiducia dei consumatori dal 12/00. Continua la crescita dei prezzi delle case maggiore sia dell’inflazione sia dei salari, PMI e ISM restano elevati, crescono gli ordini, la spesa edilizia si riprende, le vendite di auto segnano il 2° valore più alto degli ultimi 12 anni e il mercato del lavoro batte diversi record pluriennali ma con poca partecipazione e scarsi incrementi salariali. La Fed ha lasciato invariati i tassi e il piano di riduzione del bilancio sottolineando come l’attività economica sia forte e l’inflazione, che ora è moderata soprattutto a livello 'core', è destinata a risalire nel medio periodo. In questo modo la Fed si è tenuta più che aperta la strada per un rialzo dei tassi al meeting del 13 dicembre.

UK: la Banca d’Inghilterra alza i tassi per l’inflazione ma resta cauta sulla crescita e lo evidenzia nelle forward guidance

L’interruzione della decelerazione della crescita dei prezzi delle case e l’aumento dell’attività manifatturiera e di servizi hanno spianato la strada al primo rialzo tassi della Banca d’Inghilterra da dieci anni. La decisione è stata presa con 7 voti favorevoli e 2 contrari mentre è stato mantenuto invariato il programma di acquisto titoli. La Bank of England è intervenuta per frenare l’inflazione, superiore all’obiettivo del 2% a causa della svalutazione della sterlina. Nelle "forward guidance" la BoE ha però indicato di aspettarsi solo un altro paio di rialzi nei prossimi due anni, se l’economia performerà come nelle sue attese, con un passo graduale e un’estensione limitata rispetto ai livelli del decennio passato. La stessa BoE ha, infatti, limato le attese di crescita del prossimo biennio a causa del permanere delle preoccupazioni sui possibili impatti negativi conseguenti alla realizzazione della Brexit.

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