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Mes, crepe nel M5S: spunta ipotesi documento a favore

09 ottobre 2020 | 18.24
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Trizzino: "Casa brucia, soldi servono. Pandemia ci impone di far fronte a spese per farmaci e personale sanitario"

(Fotogramma)
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Si allargano le crepe nel fronte grillino anti-Mes. Al punto che, secondo quanto apprende l'Adnkronos da fonti pentastellate, alcuni parlamentari starebbero ragionando su una possibile raccolta firme a sostegno di un documento favorevole all'impiego del Meccanismo europeo di stabilità per le spese sanitarie. Si intensifica quindi il pressing nei confronti dei vertici 5 Stelle, che hanno sempre ribadito la loro contrarietà all'utilizzo di questo strumento.

A giocare un ruolo determinante è l'impennata dei contagi, che rischia di mettere di nuovo a dura prova la tenuta del sistema sanitario nazionale dopo la fase più drammatica della pandemia vissuta la primavera scorsa. "Non si possono attendere gli aiuti del Recovery fund che arriveranno solo nel 2021 inoltrato - dice all'Adnkronos il deputato Giorgio Trizzino -. Quindi occorre che tutte le forze politiche, nessuna esclusa, ragionino sulla possibilità di avvalersi dei prestiti ottenibili con il Mes".

"Non ci si può trincerare dietro pregiudizi, favorevoli o contrari. Va fatta un'analisi fredda e laica dei vantaggi e degli svantaggi possibili... La casa rischia di bruciare presto e non si può stare a guardare senza chiamare i pompieri, il cui servizio è privo di oneri", rimarca il medico siciliano, secondo il quale "il brusco risveglio della pandemia" pone l'Italia davanti a problemi come "l'approvvigionamento di farmaci, l'aumento dei reparti di terapia intensiva, l'assunzione di personale sanitario, l'acquisto di attrezzature scolastiche, misure a sostegno delle persone in difficoltà". "Per realizzare tutto questo - ragiona Trizzino - occorrono robuste ed immediate iniezioni di liquidità".

Non la pensano così i deputati grillini della Commissione Finanze, che in un comunicato - giudicato "fuori luogo" da diversi colleghi - hanno opposto un altro secco no alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità, ricordando, tra l'altro, che "in ogni caso il governo dovrà conformarsi agli indirizzi delle Camere, e mantenerle coinvolte, riguardo tutti i passaggi di negoziato sulla modifica al trattato Mes, come stabilito in due risoluzioni di due diverse maggioranze".

Il clima però sembra mutato all'interno del Movimento rispetto ad alcuni mesi fa. "Non ho pregiudizi sul Mes. Se non è condizionato non vedo perché non usarlo. Se ci sono condizioni ci facciamo bastare il Recovery Fund", afferma il senatore Matteo Mantero, interpellato sempre dall'Adnkronos. Il collega Emanuele Dessì si è già espresso a favore del Mes ma oggi dice di voler "rimanere fuori dalle polemiche", spiegando che l'argomento dovrà essere affrontato ai prossimi stati generali del Movimento 5 Stelle.

"Finiamola con il no ideologico al Mes", aveva detto a giugno un altro senatore, Primo Di Nicola, mentre nella compagine di governo M5S segnali di apertura sono arrivati dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ("sì, se è senza vincoli e burocrazia") e dal sottosegretario al Viminale Carlo Sibilia ("se siamo certi che" le clausole "non ci sono più, è chiaro che le difficoltà si superano"). Per il presidente della Commissione Politiche Ue Sergio Battelli, invece, "la via preferenziale è il Recovery", ma in seconda battuta, se fosse necessario, si discuterà del Mes "in Parlamento: lì si prenderà una decisione".

(di Antonio Atte)

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