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Mes, risoluzione centrodestra: "Conte non firmi la riforma"

08 dicembre 2020 | 19.57
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"Non firmare a nome dell'Italia i termini dell'accordo sulla ratifica della riforma del MES raggiunti il 30 novembre dall'Eurogruppo, proponendo di mettere le risorse del MES nella disponibilità della Commissione europea". E' quanto prevede la risoluzione del centrodestra, che Lega-Fdi e Fi domani presenteranno alle Camere. Il testo, che potrebbe comunque subire ulteriori limature, è composto da 15 pagine, impegnando il governo anche su "questioni ambientali", "questioni sanitarie" e "relazioni esterne e sicurezza interna".

Sul tema del Mes, Lega-Fdi e Fi, chiedono che le risorse vengano gestite "secondo gli indirizzi del Parlamento Europeo per misure di sostegno delle filiere economiche maggiormente colpite dalla crisi da Covid 19 e per finanziare investimenti specifici in ambito sanitario". Tra le richieste anche quella di "espungere dal Trattato qualsiasi riferimento alle regole di austerità del Fiscal compact quale precondizione per l’accesso alle linee di credito del fondo".

Berlusconi: "Non votiamo riforma, penalizza l'Italia"

Votare no alla riforma del Mes "perché le modifiche oggetto di approvazione" dopo "l’Eurogruppo del 13 giugno 2019" presentano "criticità che l’attuale crisi pandemica ha messo in ulteriore evidenza", a partire dalla "revisione dei criteri di concessione dei prestiti del MES agli Stati in difficoltà, l’impiego del MES come meccanismo di sostegno del fondo di risoluzione unico, e una revisione della governance del fondo", si legge quindi nel testo. Per Lega, Fdi e Fi, inoltre, la “linea di credito a condizionalità rafforzata”, che potrebbe spettare all'Italia, "subordina la concessione del credito all’adozione di un programma di riforma (memorandum of understanding) e prevede la possibilità di una procedura che contempli il cosiddetto 'private sector involvement'", ovvero "una ristrutturazione del debito tramite riduzione del valore nominale o rimodulazione delle scadenze dei nostri titoli di Stato" che metterebbe "a forte rischio la stabilità stessa del nostro sistema economico e finanziario con conseguenze gravissime per i risparmi degli italiani".

Il documento, inoltre, come previsto, non presenta alcun riferimento al tema del Mes sanitario, da 37 mld, che vede su posizioni opposte Lega-Fdi e Fi, con Salvini e Meloni contrari al ricorso a quei soldi, a differenza di Berlusconi.

Nel testo concordato viene segnalata la necessità di "invertire l’attuale logica di intervento, per cui il Fondo di garanzia unica europea sui depositi interviene solo dopo l'applicazione della completa procedura del bail-in", come anche di "annunciare in modo visibile ed esplicito la necessità di espungere dal testo del Trattato qualsiasi riferimento al coinvolgimento del settore privato (private sector involvement) e a procedure agevolate di ristrutturazione del debito come le clausole di azione collettiva a firma singola (single-limb CACs)"

Tra le richieste anche quella di "cancellare l'immunità assoluta concessa al MES e a suoi dirigenti per renderlo sottoposto quanto meno alla corte di giustizia dell'Ue" e di "subordinare qualsiasi tipo di preventivo assenso alla riforma del Trattato MES all’accoglimento delle modifiche che eliminino le criticità esposte in premessa".

"L’Unione Europea, dopo una iniziale e incomprensibile incertezza, ha dimostrato di voler mettere in campo coraggiose azioni di solidarietà economica e sociale", sottolinea ancora la risoluzione del centrodestra. Per Lega-Fdi-Fi, l'Europa ha compreso "la gravità dell’emergenza sanitaria che, inevitabilmente, diverrà nel breve periodo emergenza economica; una crisi la cui portata, ad oggi, appare come la più profonda dal dopo guerra".

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