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'Messaggini' per l'elezione del Csm, interviene l'Anm: "Da Ferri evidente e grave interferenza"

07 luglio 2014 | 15.44
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L'Associazione nazionale magistrati commenta l'sms inviato dal sottosegretario alla Giustizia per sostenere alcuni candidati al Consiglio superiore della magistratura: "Porre limiti per una netta distinzione di ruoli e funzioni". Alfano: "Ferri rifletta ma sono in troppi a scandalizzarsi"

(INFOPHOTO)
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Quel messaggino è stato una "evidente e grave interferenza nel delicato equilibrio tra i poteri". L'Associazione nazionale magistrati commenta l'sms inviato dal sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, per sostenere alcuni candidati al Csm.

"Il sostegno esplicito di un membro del governo volto a favorire l'elezione di alcuni componenti dell'organo di governo autonomo della magistratura costituisce una evidente e grave interferenza nel delicato equilibrio tra i poteri", sottolinea in una nota l'Associazione dei magistrati.

Separazione dei ruoli - L'episodio "fa emergere ancora una volta la problematicità dei rapporti tra politica e magistratura e la necessità di porre dei limiti per assicurare una netta distinzione di ruoli e funzioni".

Magistrati e vita politica - L'Associazione magistrati evidenzia che l'intervento avviene alla chiusura dei seggi per l'elezione dei componenti togati del Consiglio. "Appare evidente che, nel caso di specie, il fatto che il sottosegretario alla Giustizia sia un magistrato che al momento della nomina ricopriva la carica di membro del Comitato direttivo centrale dell'Anm, nonché il segretario di una delle componenti della magistratura associata, sia circostanza non trascurabile che ripropone il dibattito, sempre aperto, relativo alla partecipazione dei magistrati alla vita politica".

L'Anm invita dunque a "evitare ogni possibile confusione di ruoli e valutare i casi in cui la stessa sia compatibile, anche solo sul piano dell'opportunità, con la necessaria tutela dell'immagine di autonomia e indipendenza di un magistrato".

Il ministro Alfano - Secondo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il sottosegretario alla Giustizia "ha il diritto e il dovere di fare una riflessione e di comunicarla pubblicamente. E' una vicenda che va affrontata pubblicamente e senza ipocrisie".

Troppi scandalizzati - "Ferri faccia una riflessione - dice ancora Alfano - ma al tempo stesso vedo troppi che si scandalizzano pur nella consapevolezza di come si svolgono le elezioni al Csm e di come queste elezioni siano veramente una contesa aspra tra le varie correnti della magistratura".

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