A letto con la moglie ed un'arma automatica al fianco che non ha però tentato di usare. Così è stato trovato Joaquin 'El Chapo' Guzman, il capo del cartello di Sinaloa, da 13 anni il capo dei narcos messicani più ricercato, è stato trovato dalle forze speciali messicane che sabato hanno fatto irruzione nella stanza 401 dell'albergo di Mazatlan, città turistica sul Pacifico dove si nascondeva.
Il raid è stato il risultato di una lunga operazione congiunta di investigatori americani e messicani ed è arrivato dopo una frenetica caccia all'uomo durata nove giorni nello stato di Sinaloa. Era da almeno un anno, hanno spiegato fonti investigative americane al Washington Post, che l'inchiesta veniva condotta da parte di diverse agenzie federali, tra le quali la Dea, l'agenzia anti-droga, e la svolta era arrivata lo scorso novembre con l'arresto a Nogales, sul confine tra Arizona e Messico, del figlio del principale luogotenente di Guzman, Ismael "El Mayo" Zambadad.
Con questo arresto gli investigatori federali hanno potuto ottenere informazioni preziose riguardo alla cerchia più stretta intorno al "Chapo", conoscere alcuni dei nascondigli dei suoi uomini più fidati. E' partita così quella che definiscono "indagine di droga 101", cioè l'indagine più elementare, quella che grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali di fa procedere "da un telefono all'altro". All'inizio del mese le informazioni raccolte vengono condivise con i colleghi messicani "perchè potessero fare delle verifiche mentre noi raccoglievamo informazioni". (segue)
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