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Messina alla conta dei danni: in fumo 850 ettari

19 luglio 2017 | 15.30
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(Fotogramma)
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Sono circa 850 gli ettari, per la maggior parte terreni privati e incolti, distrutti nei giorni scorsi a causa degli incendi che hanno devastato la zona tirrenica (Calamona-Piano Torre-Spartà) e la zona nord (Curcuraci) di Messina. Secondo le valutazioni del dipartimento dello Sviluppo rurale, infatti, le aree demaniali interessate dalle fiamme sono state meno del 10 per cento del totale (circa 60 ettari su 850). E' la prima stima dei danni emersa durante un incontro nella città dello Stretto tra gli assessori comunali allo Sviluppo economico e Attività produttive, Guido Signorino, e alla Protezione civile, Sebastiano Pino, e i rappresentanti dell’Ispettorato provinciale agricoltura, dell’ufficio Servizio per il territorio di Messina del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e dell’Ispettorato riparimentale delle Foreste di Messina.

Secondo le prime stime dell’Ispettorato provinciale agricoltura, le coltivazioni hanno ricevuto un danno ad oggi stimato in circa 500mila euro. In particolare, l’incendio della zona tirrenica ha distrutto 30 ettari di uliveto, con una stima per il ripristino di 250mila euro, 5 ettari di agrumeto e frutteto (stima danni 70mila euro) e 5 ettari di vigneto (100mila euro). "A questo si aggiungono, in base ai rilievi aerofotogrammetrici e considerando anche i danni derivanti dall’uso di acqua salmastra dai canadair - spiegano dal Comune di Messina -, 4 ettari di vigneto tra Curcuraci, Pezzolo e Tipoldo (80mila euro)".

E' in corso di elaborazione a cura del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale, invece, la stima del danno ambientale in termini di superficie boschiva persa. La valutazione complessiva verrà trasmessa alla Regione siciliana e al Governo nazionale chiedendo "ogni forma di attività per il giusto ristoro e per la deroga al divieto di rimboschimento per prevenire il grave rischio idrogeologico, cui la città è adesso maggiormente esposta".

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