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Metalmeccanici, negoziato rischia paralisi, sindacati verso nuovo sciopero generale

17 maggio 2016 | 18.30
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Metalmeccanici, negoziato rischia paralisi, sindacati verso nuovo sciopero generale

Si avvia all a paralisi, dopo sei mesi di negoziato, la trattativa tra Federmeccanica e sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Anche l'ultimo tentativo di accantonare il tema del salario e di concentrarsi sugli altri capitoli del negoziato, dal welfare aziendale alla formazione, infatti, sembra naufragato: gli incontri tecnici di queste ultime due settimane non hanno portato ad alcun passo avanti.

Falliti appaiono anche i tentativi diplomatici di questi giorni per cercare una soluzione al braccio di ferro in corso sul salario tra Federmeccanica, che non vuole concedere aumenti in busta paga che non siano legati alla contrattazione aziendale e alla produttività, e i sindacati, che invece chiedono il recupero del potere di acquisto del reddito indistintamente per tutti i lavoratori nel contratto nazionale. E nonostante il nuovo appuntamento in Confindustria, che dovrà tirare le somme della trattativa, sia stato aggiornato dal 18 al 24 maggio prossimo, il rischio è che il confronto si traduca in un nuovo buco nell'acqua.

Per questo Fim Fiom e Uilm, che accusano Federmeccanica di 'immobilismo', stanno valutando la proclamazione di un nuovo sciopero generale, nazionale, con cui cercare di dare una scossa al negoziato. La decisione sui tempi e i modi (8 ore o anche solo stop agli straordinari, con o senza manifestazione nazionale) sarà presa domani nel corso di una riunione a tre tra i leader di Fim Fiom e Uilm che tracceranno un bilancio del negoziato. Che il tempo virasse a tempesta si era comunque capito già la scorsa settimana quando Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella avevano inviato al presidente Federmeccanica, Fabio Storchi, una lettera dai toni ultimativi: "o si apre un negoziato vero o sarà mobilitazione".

Critiche rinnovate ancora oggi dai tre leader, interpellati dall'Adnkronos. "Meraviglia la scelta antagonista di Federmeccanica", accusa la Fim di Bentivogli che giudica "totalmente inaccettabile" l'ostinato immobilismo con cui gli industriali meccanici hanno confermato per sei mesi la loro proposta contrattuale sul salario. "Meglio dirlo chiaramente che non si vuole fare il contratto. Così si rischia di far naufragare la migliore spinta all'innovazione", aggiunge il leader Fim, rispedendo al mittente l'unica apertura arrivata da Federmeccanica per una applicazione 'graduale' del nuovo modello contrattuale: "proposta impensabile".

All'attacco anche il leader Fiom, Maurizio Landini . "Siamo ad un passaggio decisivo. il 24 si rischia lo stallo e per fare il contratto rapidamente dobbiamo mettere in campo le iniziative più opportune per sbloccare la situazione . Se non sono sufficienti le nostre argomentazioni mostreremo alle imprese cosa pensa la maggioranza dei lavoratori", dice. E se il sospetto è che in realtà dietro a questo immobilismo Federmeccanica nasconda la "voglia di fare a meno del contratto" se ne assumerà "la responsabilità, perché gli industriali non hanno la patente dell'innovazione e noi quella della conservazione" e la loro proposta con cui cancellare i due livelli contrattuali e puntare solo su quello aziendale "è inaccetabile", conclude.

"Nessuna apertura nè passi avanti" anche per la Uilm di Rocco Palombella: "la proposta di applicazione graduale del nuovo contratto non va bene e anche gli altri aspetti sono rimasti al palo. Lo stesso pacchetto Welfare è più evanescente. E' il salario dunque lo scoglio principale. Per questo dobbiamo ripartire da cose più incisive, da una mobilitazione. Non c'è altro modo nè alternativa: o cediamo noi o loro. Proviamo a far cedere loro", sintetizza.

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