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Metalmeccanici: scontro Federmeccanica-Furlan, Cisl 'fate contratto'

13 luglio 2016 | 20.42
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E' scontro tra Federmeccanica e Cisl sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Agli industriali infatti non sono piaciute le parole che ieri, dal palco dell'assembla dei delegati di Cgil, Cisl e Uil, dedicata all'analisi dei contratti ancora aperti, Anna Maria Furlan aveva rivolto alla piattaforma di Federmeccanica, "intransigente, inammissibile, oltranzista che da 8 mesi blocca la trattativa".

Oggi la replica di Federmeccanica che parla di "disinformazione non accettabile, sia nel merito che nei toni" richiamando "ancora una volta tutti ad avere senso di responsabilità e a parlare il linguaggio della verità. Soprattutto chi svolge un ruolo di rappresentanza ha il dovere morale di farlo nei confronti sia dell'opinione pubblica che dei propri rappresentati".

E la verità per Federmeccanica è che gli industriali non hanno "mai bloccato la trattativa". La loro proposta, "al contrario di quanto affermato da Furlan, è riformatrice, dinamica e guarda al nuovo per soddisfare i bisogni delle persone e per salvaguardare la competitività delle imprese. Per far questo, e per farlo insieme, abbiamo sempre cercato il confronto con il sindacato. Noi non abbiamo scelto la strada del conflitto, ma quella del dialogo", prosegue appellandosi "ad una onestà intellettuale" del sindacato.

Immediata la controreplica della Cisl."Se Federmeccanica vuole smentirci ci stupisca in positivo, faccia subito il contratto" ma "tutelando le retribuzioni e valorizzando il ruolo centrale dei lavoratori nei processi aziendali", dicono da via Po invitando, in questa fase difficile della vita del paese, a non alzare "scontri o polemiche pretestuose".

Quello che serve, dice ancora il sindacato, "e' una grande coesione sociale ed una larga condivisione degli obiettivi da raggiungere tra imprese e sindacati". Nè il sindacato è disposto ad accettare lezioni di responsabilità: "abbiamo mantenuto un atteggiamento responsabile in tutte le sedi di confronto, aprendoci all’innovazione ed alle necessarie scelte di trasformazione", dice. Senza contare, aggiunge, che "è davvero singolare" parlare di dialogo con "una proposta che di fatto abbassa il potere d'acquisto dei salari in un paese dove solo il 20% delle aziende fa la contrattazione aziendale"

Il nodo che blocca la vertenza è e resta, da ambedue le parti, infatti quello degli aumenti salariali che Federmeccanica non vuole erogare nel contratto nazionale ma legare esclusivamente alla produttività mentre i sindacati, tutti, chiedono che siano distribuiti a tutti i lavoratori, non solo a quelli che fanno contrattazione aziendale.

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