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Metalmeccanici, trattativa in bilico: su salario è muro contro muro

11 marzo 2016 | 17.55
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Metalmeccanici, trattativa in bilico: su salario è muro contro muro

Sul salario minimo di garanzia Federmeccanica non torna indietro ed è ormai muro contro muro con Fim Fiom e Uilm che tornano a bocciare la proposta degli industriali formulata nuovamente oggi nel corso del''ultimo incontro dei sette previsti in ristretta prima della nuova plenaria del 15 marzo prossimo. Gli industriali infatti hanno ribadito punto per punto la 'piattaforma' presentata il 22 dicembre scorso che non prevede aumenti in busta paga se non dal 2017 e solo per quei salari non allineati alla soglia del minimo di garanzia per 37,31 euro mese, concentrando gli incrementi di retribuzione nella contrattazione aziendale.

Una posizione di stallo, dunque, a sei mesi dall'avvio del tavolo di confronto, che avvicina non solo lo sciopero, a cui già stanno pensando da qualche tempo, unitariamente Fim Fiom e Uilm, ma che mette a rischio lo stesso tavolo di confronto. Nessuno parla apertamente di rottura, tantomeno Federmeccanica ma è questa l'ipotesi che in mancanza di novità, aperture o passi indietro sembra profilarsi nella trattativa. Il più esplicito è il leader Fim, Marco Bentivogli. "Siamo all'anticamera della frattura. Dopo sei mesi non si può continuare a rileggere ciascuno la propria posizione. E se Federmeccanica non muta la proposta è chiaro che bisognerà calendarizzare uno sciopero", dice al termine dell'incontro.

Ma Federmeccanica non raccoglie. "La nostra è una proposta equa e sostenibile", ribadisce il direttore generale Stefano Franchi. "Sul salario ci sono idee e posizioni diverse; noi pensiamo di aver dato risposte importanti. Vogliamo assolutamente aumentare i salari ma redistribuendo la ricchezza quando la si produce", spiega ancora preoccupato ma non scoraggiato da un eventuale mobilitazione dei sindacati."Il 15 accadrà quello che accadrà. Noi vogliamo continuare il dialogo, non ci fermeremo. Andiamo avanti. C'è sempre tempo per trovarci d'accordo. Non vogliamo rompere il negoziato perchè il confronto è un valore di per se", prosegue Franchi sollecitando "uno spirito costruttivo" ed assicurando che la linea al tavolo degli imprenditori "è condivisa da tutta Federmeccanica".

Anche per la Fiom, insolitamente cauta che in questa vertenza, "al momento non ci sono le condizioni per fare un contratto". Federmeccanica infatti, dice il leader Maurizio Landini, "deve modificare le sue proposte sul salario. Questa non è una trattativa tradizionale perchè non siamo in un tempo tradizionale e i piccoli avanzamenti che ha fatto Federmeccanica sulla sua piattaforma non sono sufficienti a giustificare una firma del contratto nazionale al quale però non rinunciamo", insiste. A premere l'acceleratore sulla mobilitazione la Uilm di Rocco Palombella convinto che serva una 'spallata' per convincere gli industriali meccanici.

"Non sarà il tavolo negoziale a far cambiare idea a Federmeccanica, serve ora coinvolgere i lavoratori", spiega guardando agli attivi unitari e allo sciopero. La distanza sul salario è "abissale" e con la proposta di Federmeccanica , calcola Palombella, il 95% dei lavoratori percepiranno solo "aumenti indiretti" in busta paga: 14 euro complessivi al mese per effetto del pacchetto Welfare messo sul tavolo che prevede che le imprese si facciano carico di un aumento di aliquote contributive sia per la previdenza integrativa che per la sanità integrativa per ciascun lavoratore.

La vertenza intanto un risultato l'ha prodotto: il riavvicinamento tra Fim Fiom e Uilm dopo una lunga stagione di conflitti e incomprensioni innescati dall'accordo contrattuale Fiat. Così lunedi' 14 i leader delle tute blu di Cgil, Cisl e Uil, Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella si incontreranno per tentare di mettere insieme non una piattaforma ma almeno un giudizio condiviso sul negoziato e sui singoli punti di contrasto. Una valutazione che sarà poi portata al tavolo di confronto del giorno dopo al termine del quale, in assenza di aperture da parte di Federmeccanica, i sindacati riuniranno, per la prima volta dopo 8 anni le segreterie unitarie per convocare gli attivi regionali e proclamare lo sciopero a sostegno della vertenza

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