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Metalmeccanici, trattativa si arena su salario: verso sciopero metà aprile

15 marzo 2016 | 18.08
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Metalmeccanici, trattativa si arena su salario: verso sciopero metà aprile

Trattativa 'esaurita' tra Federmeccanica e sindacati sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici: il salario infatti divide in maniera irrecuperabile le parti e il negoziato si ferma, si arena. Non una rottura tradizionale del confronto , quella decisa oggi al termine del 13° incontro e sei mesi di trattative, ma una sospensione quasi inevitabile per mancanza di materia prima; passi avanti con cui togliere dal tavolo quel salario minimo di garanzia, proposto da Federmeccanica e avversato dai sindacati, che non prevede aumenti salariali per tutti ma, accusano Fim, Fiom e Uilm, solo al 5% dei lavoratori per 37,34 euro al mese, peraltro dal 2017.

Ma prima di proclamare lo sciopero unitario, allo studio anche ieri nel corso di un 'vertice' tra i leader delle tute blu di Cgil, Cisl, Uil e previsto a spanne per metà aprile, dopo la convocazione degli attivi regionali e delle assemblee informative, i sindacati intendono giocare l'ultima carta, quella di un incontro con il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, e con il presidente Assistal, Angelo Carlini, per verificare la possibilità di una svolta in extremis con cui evitare la mobilitazione. La richiesta arriva dai leader delle tute blu di Fim Fiom e Uilm Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella che vogliono fare presto: l'incontro 'formale' deve avvenire già entro la settimana, massimo la prossima, e comunque prima di Pasqua.

"Federmeccanica ha cercato la rottura con ostinazione e ha reso lo sciopero inevitabile", commenta Bentivogli che parla di "impostazione marmorea" da parte degli industriali e al loro indirizzo ironizza: "siete riusciti a rimettere insieme Fim Fiom e Uil, un capolavoro. L'avessimo saputo 7 mesi fa non avremmo presentato tre piattaforme distinte".

Le critiche sindacali comunque non scalfiscono l'aplomb inglese con cui Federmeccanica accoglie lo stop al negoziato e l'annuncio di uno sciopero: "non preoccupa lo sciopero, preoccupa di più la ripresa lenta", dicono gli industriali per i quali, dice Stefano Franchi, direttore generale, "si deve sempre cercare di lavorare insieme più che confrontarsi in maniera conflittuale". Federmeccanica dunque "pende atto delle distanze ma crede nel dialogo e nel confronto", dice ancora Franchi "consapevole delle distanze sul salario" rivendicando invece "passi avanti" sul Welfare come l'estensione dell'assistenza sanitaria integrativa ai cassintegrati e ai lavoratori in mobilità perchè, conclude, l'obiettivo "è di aumentare le retribuzioni reali, incentivando tutte le erogazioni detassabili".

Ed è sciopero "inevitabile" anche per la Fiom di Landini che mette in guardia però sul fatto che sulla mobilitazione il sindacato si gioca tutta la vertenza. "Serve far salire il consenso dei lavoratori nelle fabbriche perchè se lo sciopero non funziona avremo finito di discutere", ammonisce ancora Landini per il quale servirebbe una spallata decisiva considerato che non si fa "illusioni" sull'incontro con Storchi. "Lo sciopero non è che funziona di più solo perchè è unitario. Solo costruendo il consenso sui contenuti del negoziato possiamo provare a vincere questa battaglia", chiede ancora. E di mobilitazione necessaria parla anche la Uilm. "Noi non abbandoniamo il tavolo e restiamo pronti a discutere ma se il dialogo porta al risultato. Oggi però questo tavolo ha esaurito ogni possibilità di fare passi avanti", dice Palombella prima di formalizzare la richiesta di incontro a Storchi.

Ma anche la ritrovata unità sindacale dopo 8 lunghi anni di divisioni attacchi e critiche, ha rischiato di arenarsi. Una defaillance poi rientrata con una serie di incontri tra i leader sindacali prima e dopo la vertenza con Federmeccanica e giocata sulla richiesta di una sorta di 'codice comportamentale' sollecitato dalla Fim ancora scottata dalle intemperanze di cui fu oggetto all'epoca del contrato separato in Fiat. La mediazione nel documento politico con cui Fim Fiom e Uilm hanno di fatto sospeso la vertenza: "E' impegno comune assumere comportamenti corretti e coerenti ed impostare i rapporti ad ogni livello al massimo rispetto delle idee, delle persone, delle organizzazioni e della libertà di espressione sindacale", si legge.

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