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De Vito: "Sono sereno, chiarirò tutto"

21 marzo 2019 | 10.54
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Il suo legale: "Gli ho chiesto di avvalersi della facoltà di non rispondere per ora" (VIDEO). "Nessuna tangente", Mezzacapo respinge le accuse (VIDEO)

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Chiarirò tutto, sono sereno anche se dispiaciuto per quanto sta succedendo". E' quanto ha riferito l'ormai ex presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito al suo difensore Angelo Di Lorenzo al termine dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di Regina Coeli (VIDEO). De Vito, che è stato arrestato ieri nell'ambito di un filone dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma chiederà, secondo quanto riferito dal suo legale, di essere ascoltato nei prossimi giorni per chiarire la sua posizione. L'avvocato Di Lorenzo ha spiegato che De Vito "avrebbe voluto rispondere alle domande e chiarire la sua posizione ma gli ho chiesto di avvalersi della facoltà di non rispondere per ora per darmi il tempo di organizzare la difesa e chiedere in un secondo momento di essere ascoltato". "Sono stato nominato due ore fa - ha detto il legale - dopo la rinuncia di un collega. Ci serve il tempo per organizzare una difesa compiuta. A lui ho detto di riflettere e poi chiedere un nuovo interrogatorio per fare chiarezza".

MEZZACAPO: "NESSUNA TANGENTE" - "Non ho percepito nessuna tangente, ma solo compensi per attività professionali. Curavo operazioni e transazioni che si svolgono di norma nella pubblica amministrazione". Così Camillo Mezzacapo ha risposto alle domande del gip secondo quanto riportato dal suo difensore Francesco Petrelli al termine dell'interrogatorio a Regina Coeli (VIDEO). Mezzacapo è stato arrestato ieri insieme a Marcello De Vito. Mezzacapo, ha spiegato il suo difensore, "ha risposto alle domande e ha chiarito ogni aspetto. Ha spiegato solo di aver svolto attività professionali che nulla avevano a che fare con l'attività politica di De Vito". "Ha chiarito, inoltre, che la Mdl non è una società cassaforte e - ha detto l'avvocato - non è in alcun modo riconducibile a Marcello De Vito". "Faremo ricorso al Riesame" ha fatto sapere il legale Petrelli.

L'INTERCETTAZIONE - "I politici ce li abbiamo, ce li abbiamo" dice l'avvocato Camillo Mezzacapo parlando con l'architetto Fortunato Pititto, legato all’imprenditore Statuto e finito agli arresti domiciliari in un’intercettazione che compare nell’ordinanza di ieri che ha portato in carcere De Vito e l’avvocato. Il progetto riguarda la costruzione di un albergo presso l'ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e Mezzacapo rassicura Pititto in merito al "buon esito dell'operazione". "C’è interesse a farlo", afferma Mezzacapo ricordandogli "l'autorevolezza della personalità politica". Il legale sollecita Pititto a "rinnovargli il mandato ed inviargli l’acconto e pure un po’ di strumenti per operare". Quindi Pititto conclude con "okok".

"GRAVE FENOMENO CORRUTTIVO" - "Grave fenomeno corruttivo che si è realizzato ai vertici di Roma Capitale" scrive il gip nell’ordinanza, sottolineando due visioni della vicenda, "quella del privato e quella del pubblico funzionario solo apparentemente opposte ma in realtà uguali e convergenti". "Solo un’analisi complessiva consente di apprezzare la effettiva gravità delle condotte ed il contesto relazionale estremamente articolato nel quale le stesse si realizzano". "Quel che appare agli occhi dell'osservatore - si legge nell'ordinanza - ancor prima che del giudice è un quadro desolante in cui sia il privato che il pubblico ufficiale si ritengono centrali percependo quanto altro da sé come meramente strumentale alla realizzazione dei propri interessi e del proprio profitto il cui conseguimento essi perseguono nella piena consapevolezza della illiceità dei loro comportamenti".

L'EX ASSESSORE COLOMBAN - "Fino a che ci sarà un ginepraio di leggi e burocrazia che rende complicato qualsiasi appalto ci saranno imprese che per snellire questi processi burocratici interminabili cercheranno di corrompere i funzionari pubblici" ha detto all'Adnkronos Massimo Colomban, ex assessore alle Partecipate della Giunta Raggi, commentando la notizia dell'arresto di Marcello De Vito. "Adesso con la nuova legge 'spazzacorrotti' di cui orgogliosamente sono stato uno degli ispiratori iniziali, proprio quando ero arrivato in Comune, lo spazio per chi vuole operare non in trasparenza è molto più ridotto - ha aggiunto - Se qualcuno si rende colpevole di reati io sono totalmente dalla parte della giustizia e di chi farà, sempre di più, speriamo, lotta alla corruzione, che purtroppo è un vezzo in gran parte italiano".

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