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Michelle Obama rinnova l'orto della Casa Bianca: "Spero che la nuova first family lo ami"

06 ottobre 2016 | 13.51
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La first lady Michelle Obama raccoglie frutta e verdura con studenti provenienti da Arizona, California e Ohio nell'orto della Casa Bianca (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
La first lady Michelle Obama raccoglie frutta e verdura con studenti provenienti da Arizona, California e Ohio nell'orto della Casa Bianca (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Tra pochi mesi lascerà la Casa Bianca, ma Michelle Obama vuole lasciare nel giardino della residenza presidenziale la sua più importante 'legacy', il suo famoso orto. Per questo la first lady ha inaugurato una nuova, molto più grande, sistemazione delle sue coltivazioni biologiche, diventate in questi anni in America e in tutto il mondo una sorta di bandiera dell'alimentazione sana e della campagna 'Let's Move'.

La nuova sistemazione prevede una serie di strutture in pietra, cemento e metallo nel South Lawn, quindi semi permanenti, e che sarà difficile rimuovere senza fare clamore, nel caso che il prossimo inquilino della Casa Bianca non intenda seguire la linea salutista degli Obama.

"Sono molto orgogliosa nel sapere che questo piccolo orto continuerà a vivere come simbolo delle speranza e dei sogni che abbiamo di far crescere una nazione più sana per i nostri bambini", ha detto la first lady durante l'inaugurazione, visibilmente commossa. "Spero che le future first family continuino ad amare questo orto come abbiamo fatto noi", ha poi aggiunto.

In caso di vittoria di Hillary Clinton non dovrebbe essere in forse il destino dell'orto, ma la cosa potrebbe essere meno certa con un Donald Trump presidente, con Melania come first lady, e la sua nota e ostentata passione per hamburger e pollo fritto. "Se Trump diventerà presidente, farà togliere l'orto di Michelle per farci un campo da golf", recitava nei giorni scorsi una vignetta del Miami New Times.

Senza contare il portato ideologico contro tutto quello che la campagna per l'alimentazione sana, il biologico e la difesa dell'ambiente rappresentano. Del resto, esiste anche un precedente di furore conservatore contro le misure ambientaliste importate da presidenti democratici alla Casa Bianca: una volta insediatosi nel 1981, Ronald Regan fece smontare i pannelli solari che aveva installato Jimmy Carter.

E dal 2009, anno della prima 'semina' nel giardino della Casa Bianca, Michelle ha attirato molte volte l'ira dei repubblicani per il suo orto. Come quando la lobby che cura gli interessi dell'industria dei pesticidi scrisse alla Casa Bianca per invitare la first lady a smettere di parlare di agricoltura biologica e promuovere invece i sistemi agricoli convenzionali. Richiesta cui Michelle non diede ascolto.

Intanto, sono già stati presi accordi con il National Park Service per il mantenimento dell'orto che viene assicurato da un fondo privato di 2,5 milioni di dollari, in modo che le spese non ricadano sui contribuenti. Ma, come ammettono dallo staff della first lady, sarà "la prossima amministrazione a decidere come vorrà gestire il 'garden'".

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