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Michelle Obama si confessa

09 novembre 2018 | 18.02
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Michelle Obama racconta la sua vita. Il dolore di un aborto spontaneo di 20 anni fa e la nascita delle figlie Malia e Sasha, avute con la fecondazione in vitro. E' quanto rivela l'ex first lady in un'anteprima dell'intervista all'Abc in onda domenica per presentare il libro di memorie 'Becoming' che uscirà martedì prossimo. "Dopo -l'aborto spontaneo - mi sentivo persa, sola, sentivo di aver fallito, perché non sapevo quanto sia comune che succeda, perché solitamente non ne parliamo". "L'orologio biologico è una cosa reale", ha detto ancora, raccontando come a un certo punto "lei e suo marito decisero di rivolgersi alle cliniche per la fertilità". "Credo che la peggiore cosa che noi donne possiamo fare alle altre donne è non condividere la verità sui nostri corpi, su come funzionano e come non funzionano".

Michelle Obama si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa. "Non perdonerà mai", ammette, Donald Trump per aver sostenuto e promosso il movimento dei 'birther', che durante i mandati di Barack Obama alla Casa Bianca diffusero bugie sulla nascita all'estero del presidente, che sarebbe stato quindi non legittimo. Una teoria del complotto che avrebbe potuto armare la mano di qualche "mente instabile", scrive, rivelando le sue preoccupazioni di allora, nel suo testo.

"L'intera cosa era pazza e meschina, ovviamente, e nascondeva a stento l'intolleranza e la xenofobia che l'aveva partorita - si legge nelle anticipazioni pubblicate dai giornali americani del libro - ma era anche pericolosa, deliberatamente orchestrata per esagitare gli estremisti e gli spostati".

"Che cosa sarebbe successo se uno squilibrato avesse caricato una pistola mettendosi in viaggio verso Washington? E se questa persona avesse cercato le nostre bambine?", scrive ancora Michelle in 'Becoming', concludendo con una dura accusa rivolta all'attuale inquilino della Casa Bianca. "Donald Trump, con le sue insinuazioni irresponsabili, ha messo a rischio la mia famiglia, e per questo non lo perdonerò mai".

"Dopo mi sentivo persa, sola, sentivo di aver fallito, perché non sapevo quanto sia comune avere un aborto spontaneo, perché solitamente non ne parliamo", ha detto l'ex first lady in un'intervista all'Abc di presentazione del libro, raccontando che è stato poi grazie alla fecondazione in vitro che ha avuto le figlie Malia e Sasha. "L'orologio biologico è una cosa reale", ha detto ancora nell'intervista raccontando come ad un certo punto lei e suo marito decisero di rivolgersi alle cliniche per la fertilità". "Credo che la peggiore cosa che noi donne possiamo fare alle altre donne è non condividere la verità sui nostri corpi, su come funzionano e come non funzionano", ha concluso nell'intervista che verrà trasmessa domenica dal network americano.

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