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'Micro-scossa' contro la presbiopia per leggere senza occhiali

25 settembre 2017 | 13.22
LETTURA: 4 minuti

Occhi di donna/ Fotogramma - FOTOGRAMMA
Occhi di donna/ Fotogramma - FOTOGRAMMA

All'improvviso le lettere diventano confuse e non si riesce a mettere a fuoco la pagina. Un segno inevitabile degli anni che passano, ma ora una nuova terapia con 'micro-scosse' promette di mandare in pensione gli occhiali​ contro la presbiopia. Si chiama ​Ocufit e promette di allenare il muscolo ciliare attraverso l'elettrostimolazione, bloccando la progressione del difetto ​di vista nella sua fase iniziale, o causandone addirittura una regressione, permettendo di tornare a leggere, e quindi anche lavorare, con più facilità. ​ ​ ​

​"La presbiopia è un fisiologico decadimento della vista da vicino, legato a un normale invecchiamento dell'occhio. E' come avere i capelli bianchi e le rughe, capita a tutti, chi prima chi dopo, in genere intorno ai 45 anni. La vista da vicino inizia a calare e si è costretti ad allontanarsi a una distanza tale da riuscire a mettere nuovamente a fuoco", spiega Luca Iacobelli, responsabile della Divisione di oculistica dell'Ini​ - Istituto ​neurotraumatologico ​i​taliano. C'è la possibilità di ricorrere agli occhiali 'da lettura', ma oggi una nuova strategia consente di posticipare l'utilizzo delle lenti. L'importante, dice l'esperto, è non temporeggiare.

"Ocufit è la prima tecnica non invasiva per la correzione della presbiopia iniziale ​- prosegue l'esperto - Consiste in un'elettrostimolazione del muscolo ciliare, che serve per mettere a fuoco gli oggetti, e con il tempo diventa responsabile del decadimento visivo. E' come una fisioterapia: si tiene in allenamento un muscolo che sta invecchiando e attraverso questa ginnastica la presbiopia non progredisce, anzi può addirittura migliorare. Ma più il paziente è giovane e meno ha utilizzato gli occhiali, migliori saranno i risultati. Le lenti provocano infatti un riposo del muscolo, per cui diventa più difficile elettrostimolarlo e ripristinare il suo funzionamento".

"La risposta migliore - continua Iacobelli - si riscontra principalmente nei soggetti con una presbiopia iniziale, 45-50enni alle prese con i primi fastidi, ma non ancora passati all'uso degli occhiali. In questi casi la terapia consente di stabilizzare la progressione del difetto e in alcuni casi di ottenere anche una piccola regressione, tanto da permettere al paziente di tornare a vedere da vicino senza bisogno degli occhiali".

La terapia, assicura il medico, è rapida e indolore: "Si applica una lente a contatto munita di 4 elettrodi in corrispondenza del muscolo ciliare e si collega a un elettrostimolatore, che trasmette micro impulsi elettrici stimolandone la contrazione. Il trattamento dura 8 minuti per occhio, un quarto d'ora in totale. Le prime 3-4 sedute si fanno ogni 15-20 giorni, da ripetersi poi una mese circa​. Non ci sono controindicazioni, rischi, fastidi o dolori né durante né dopo la terapia", precisa ancora l'esperto.

Iacobelli è tra i primi medici ad aver utilizzato Ocufit.​ "I risultati sono stati soddisfacenti - testimonia - Molti pazienti sono migliorati e nel 90% dei casi si è assistito a una stabilizzazione nella progressione della presbiopia. In circa la metà dei pazienti, inoltre, si è avuta una regressione, con una riduzione del potere degli occhiali da lettura o addirittura con la loro eliminazione​".

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