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Microcredito: libro Giovanni Pepi, in Sicilia un modello sostenibile

31 gennaio 2016 | 12.12
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Microcredito: libro Giovanni Pepi, in Sicilia un modello sostenibile

La fragilità finanziaria che si è manifestata con la lunga crisi economica è stata attenuata grazie al microcredito che ha consentito a persone in condizioni di povertà ed emarginazione, cui spesso è preclusa la possibilità di ottenere credito bancario, di accedere ai servizi finanziari a condizioni e con modalità che non ne mortifichino la dignità umana, non ne aggravino la situazione finanziaria e ne favoriscano la crescita. L’argomento è affrontato nel libro 'Il Microcredito in Sicilia. Un modello di credito sociale' scritto da Giovanni B. Pepi, giornalista e saggista, con la prefazione di Antonio Patuelli, presidente dell’Abi e l’intervista al Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, Mario Baccini.

Nel triennio 2011-13 sono state accolte complessivamente dagli intermediari finanziari 22.601 domande per un ammontare erogato di poco superiore a 223 milioni di euro. Con questi micro finanziamenti sono stati soddisfatti prevalentemente bisogni socio – assistenziali (cure mediche, acquisto di sanitari, piccoli interventi di ristrutturazione), ma sono anche serviti a sostenere l’avviamento di piccolissime attività di auto imprenditorialità. E’ stato così possibile creare in questo arco temporale 20.220 posti di lavoro con un costo medio di 7.700 euro ciascuno.

Il Microcredito si è rivelato prezioso soprattutto nelle aree del Mezzogiorno, che ha pagato un dazio molto pesante alla lunga crisi, consentendo a molte persone in difficoltà economica di potersi rimettere in gioco sul mercato del lavoro proprio attraverso i micro finanziamenti a basso tasso di interesse e senza le garanzie reali tradizionalmente richieste dal credito ordinario.

Fondamentali per il buon funzionamento del microcredito si sono rivelati gli organismi di tutoraggio e di assistenza (come, ad esempio, le Caritas Diocesane mediante i propri centri di ascolto) che affiancano gli utenti e, nello stesso tempo, fanno da interfaccia nei confronti degli intermediari finanziari che erogano i micro finanziamenti.

In questo libro Pepi mette a fuoco quale sia stato il ruolo svolto dal Microcredito in generale e, in particolare, in Sicilia nella creazione di sviluppo dal basso attraverso le testimonianze dei suoi protagonisti. In Sicilia in particolare nel triennio 2011 – 13 sono stati concessi 540 microcrediti per un ammontare complessivo di finanziamenti erogati di 1,7 milioni di euro, per un importo medio di 5mila euro.

Il libro, scrive tra l’altro, Antonio Patuelli, Presidente dell’Abi nella prefazione “è una lettura piacevole non solo per gli operatori del settore, che possono trovare importanti spunti di approfondimento sul tema, ma anche per quanti vogliono capire come da un’idea sia possibile fare impresa, realizzando quella “libertà economica” che, come ci insegna Luigi Einaudi, “è la condizione necessaria della libertà politica”. Gli orizzonti di crescita del microcredito in Italia e in Sicilia sono ampi, soprattutto per quanto riguarda il microcredito d’impresa, anche considerata l’attuale delicata congiuntura. La capacità di crescita dell’economia italiana deve far perno su un rafforzamento dell’imprenditorialità, sullo sviluppo di nuove imprese, e sull’autoimpiego. E, in questo senso, il microcredito potrà diventare sempre di più negli anni a venire uno strumento a cui poter fare affidamento nel favorire la creazione e lo sviluppo di microimprenditorialità diffusa.

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