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Micron: Mise, impegno azienda a restare in Italia, possibile accordo

13 marzo 2014 | 10.04
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Micron: Mise, impegno azienda a restare in Italia, possibile accordo

Roma, 13 mar. (Labitalia) - Fa passi avanti la vertenza Micron, la multinazionale leader nella produzione di memorie che lo scorso dicembre aveva annunciato l'apertura della procedura di mobilità per 419 lavoratori impiegati nei quattro stabilimenti italiani presenti in Lombardia, Abruzzo, Campania e Sicilia. La valutazione positiva giunge dal Mise dopo che al tavolo, che si è riunito ieri al ministero dello Sviluppo Economico, i vertici aziendali hanno assicurato la volontà di restare in Italia.

E, ancora, spiega il dicastero, al tavolo si è mostrata disponibilità a ridiscutere il numero degli esuberi, a ricorrere agli ammortizzatori sociali e a incentivi all'esodo e a lavorare a un piano industriale che garantisca futuro produttivo e occupazionale ai siti italiani. Per il 19 marzo è già in calendario un nuovo incontro per iniziare ad entrare nel merito del piano industriale di Micron. Alla luce della 'fase nuova' che si è aperta l'obiettivo è dunque di giungere a un accordo che il governo giudica 'possibile'.

Per il Mise, "un'apertura ad ampio spettro- manifestata nel corso del confronto dal vicepresidente di Micron, Brian Henretty - che i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali dei metalmeccanici presenti alla riunione hanno registrato con interesse". "L'obiettivo - esplicitato dal viceministro al Mise, Claudio De Vincenti- è quello di arrivare, in tempi brevi, a un accordo che, alla luce della fase nuova che si è aperta con la posizione espressa dall'azienda, il governo giudica possibile", conclude la nota.

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