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Migrante ucciso, in piazza la rabbia dei braccianti

04 giugno 2018 | 14.20
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Soumayala Sacko (Fotogramma)
Soumayala Sacko (Fotogramma)

Un gruppo di manifestanti, che stanno protestando nel giorno dello sciopero dei braccianti indetto dopo l'uccisione del maliano Soumayla Sacko nel vibonese, si è recato sotto al Comune di San Ferdinando (Reggio Calabria) dove, nell'area della tendopoli, viveva la vittima. "Ho dato la mia disponibilità a ricevere una delegazione - spiega all'Adnkronos il sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi - Condivido anche le loro ragioni e il loro stato d'animo, ma non ho risposte particolari da dare. Sono situazioni dolorose e preoccupanti".

Lo sciopero dei braccianti è stato proclamato dall'Usb dopo la morte dell'attivista Soumaila Sacko, il 29enne maliano ucciso sabato sera a colpi di fucile in provincia di Vibo Valentia. Erano in tre in località Ex Fornace, a San Calogero, quando ignoti hanno aperto il fuoco con un fucile, colpendo Sacko, morto una volta giunto in ospedale a Reggio Calabria, e ferendo gli altri due che erano con lui.

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